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Mercoledì 14 SETTEMBRE 2011
Farmacie private. Fiafant. “Da Federfarma proposte indecenti”. Federfarma: “Valorizzazione dei collaboratori non ora"

Dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto dei collaboratori di farmacia, il dialogo tra Federfarma e i sindacati rappresentativi dei collaboratori resta critico e si infiamma attraverso il botta e risposta per mezzo stampa. La Fiafant chiede ai titolari di farmacia di riconoscere il valore del lavoro dei dipendenti e ritirare le "proposte indecenti". Federfarma replica che la crescita professionale ed economica dei collaboratori di farmacie "sarà valutabile solo dopo l’introduzione dei nuovi servizi in farmacia".

L’auspicio di tutte le parti è che si torni nel più breve tempo possibile ad un tavolo di trattative per il rinnovo del contratto dei dipendenti di farmacia. Ma dal giorno della rottura al tavolo delle trattative il clima resta rovente e si arroventa sempre di più attraverso un botta risposta per mezzo stampa.
In una nota diffusa oggi la Fiafant (Federazione dei farmacisti non titolari) chiede infatti ai titolari di farmacia di “guardare al lavoro che i loro collaboratori svolgono quotidianamente” e “ripensare alle indecenti proposte che hanno causato la rottura del tavolo di trattative”. “I collaboratori di farmacia – denuncia la presidente della Fiafant, Anna Attolico - sono stanchi di questa pantomima che si verifica ad ogni rinnovo di contratto per eludere il nocciolo vero che è il riconoscimento economico  di una alta professionalità. Non si dimentichi, inoltre ,che non parliamo di un settore commerciale, ma di un servizio sanitario quale è l’attuale farmacia, di cui i cittadini non possono fare a meno e che è oramai riconosciuto ad ogni livello”.
Da parte della Fiafant, invece, un ringraziamento a al presidente della Fofi Andrea Mandelli e al senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, segretario della Commissione Igiene e Sanità del Senato, per aver riconosciuto, attraverso le dichiarazioni rilasciate ieri, “il giusto valore alla nostra professionalità”.

Federfarma sostiene però che l’esigenza di ampliare le possibilità di carriera e miglioramento professionale dei collaboratori laureati, pur “condivisa”, sarà “valutabile dopo l’introduzione in farmacia, tramite il prossimo rinnovo della convenzione farmaceutica con il Ssn, dei nuovi servizi di alta valenza socio-sanitaria a favore dei cittadini, che consentiranno di definire percorsi di crescita professionale ed economica dei farmacisti collaboratori”.
Quanto all’’interruzione delle trattative, secondo il sindacato dei titolari di farmacie “rientra nell’ambito della normale dialettica tra rappresentanti dei lavoratori e datori di lavor. La distanza tra le parti esiste”, ma Federfarma confida che “nei prossimi incontri si possa raggiungere un accordo. Peraltro – conclude il sindacato dei titolari di farmacia - , le trattative non sono iniziate da molto tempo e, se c’è stato qualche rallentamento, non è certo dovuto a Federfarma: sono inaccettabili, quindi, strumentalizzazioni che introducono in questa fase elementi di disturbo in un confronto che riguarda i 60.000 dipendenti delle farmacie private, di cui 35.000 laureati in farmacia e 25.000 tra commessi e magazzinieri non laureati".
 

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