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Lunedì 24 LUGLIO 2017
Pma. Anche in Puglia eterologa ed omologa entrano nei Lea. Ma mancano le tariffe e l'ok Salute-Mef

La Giunta ha approvato la delibera che disciplina le modalità di erogazione, come Lea, delle prestazioni di Pma omologa ed eterologa. “Ma occorre prima, e in fretta, stabilire le tariffe” di rimborso “a livello nazionale”. La delibera dovrà inoltre ricevere l'ok del Tavolo di verifica degli adempimenti regionali sul piano operativo. Stanziato un fondo da 800 mila euro per la contrattualizzazione dei 6 Centri di Pma provvisoriamente accreditati.

La Regione Puglia, con delibera di Giunta approvata nel corso della seduta di venerdì pomeriggio Prestazioni di Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) – Disposizioni transitorie a seguito dell’approvazione del DPCM 12 gennaio 2017 – Accreditamento provvisorio del Centri di Pma, ha deciso di disciplinare le modalità di erogazione, come Lea, della prestazioni di Pma omologa ed eterologa, in attesa che si definiscano, attraverso un decreto del Ministero della Salute,le tariffe massime delle prestazioni. Lo comunica una nota della Giunta evidenziando che “l’esecutività della delibera è però subordinata al parere che esprimerà il Tavolo congiunto Ministero della Salute e MEF per la verifica degli adempimenti regionali relativi al PO 2016/2018”.

La nota precisa, infatti, che “alle regioni in piano operativo o in piano di rientro, è preclusa la possibilità di garantire, sia con oneri a carico del Sistema sanitario regionale che con oneri a carico del bilancio autonomo regionale, prestazioni sanitarie non comprese nei Lea. Occorre dunque prima, e in fretta, stabilire le tariffe a livello nazionale per poi poter applicare pienamente il Dpcm nella parte riguardante la Pma”. Dunque per la Regione Puglia l'unica strada è quella del decreto ministeriale, non potendo finanziare di tasca propria prestazioni extra Lea. Fermo restando l'ok del Tavolo di verifica.

Quanto ai contenuti della delibera, il testo non è ancora stato reso pubblico, ma la nota della Giunta spiega che l’intento della Giunta è stato prima di tutto confermare il contributo economico (art. 22 della legge regionale n. 45 del 30 dicembre 2013) che la Regione ha introdotto a valere sul Fondo Sociale Regionale per il sostegno alle famiglie che accedono alle tecniche di Pma. La Regione Puglia, infatti, già con la legge regionale 45 del 30 dicembre del 2013 aveva previsto un contributo economico, a valere sul Fondo Sociale Regionale, per il sostegno alle famiglie che accedono alle tecniche di Pma con un contributo nella misura di 400 euro per ciascun percorso di Pma che si avvalga di tecniche di I livello, ovvero nella misura di 1000 euro per ciascun percorso di Pma che si avvalga di tecniche di II e III livello, e comunque nella misura massima di due percorsi per coppia.

La delibera interviene poi sugli accordi contrattuali con i Centri Pma provvisoriamente accreditati (Centro PMA Casa di Cura Santa Maria di Bari, Centro di PMA San Luca di Bari, MomòFertilife SRL di Bisceglie, Centro Salus di Brindisi, Centro Progenia di Brindisi e Centro di Riproduzione e Andrologia CREA SRL di Taranto).
 
Viene individuato un Fondo Unico di remunerazione valevole per l’anno 2017 ai fini della contrattualizzazione. In fase di prima applicazione ed in via sperimentale, si è individuata la somma di 800mila euro a valere sul fondo sanitario regionale, così suddiviso: 100mila euro da destinare a cicli di Pma di primo livello (ciclo di inseminazione intrauterina IUI) e 700mila euro da destinare ai cicli completi di II livello (per esemplificazione ICSI comprensivo di agoaspirazione ecoguidata dei follicoli e trasferimento embrione).

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