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Giovedì 27 MAGGIO 2010
Calabria: Corte dei Conti, debito è di 1,8 mld

Il deficit della Regione Calabria, per quanto riguarda la sanità, si è attestato, al 31 dicembre 2009, a oltre 1,8 miliardi di euro. Lo rileva la relazione della Corte dei Conti della Regione Calabria, che questa mattina è stata ascoltata nella commissione parlamentare per gli Errori sanitari.

Una situazione che deriva dal debito pregresso a dicembre 2005 (800 milioni), del debito del periodo compreso tra gennaio 2006 e dicembre 2007 (800 milioni), dal disavanzo di esercizio 2008 (93 milioni) e dal disavanzo di esercizio 2009 (120 milioni).
La Corte dei Conti sottolinea la “incontrollata situazione debitoria”, nonostante “l'assenza di dati certi e definitivi”, dovuta in particolare “al notevole ritardo circa l'adozione dei documenti contabili, alla non osservanza delle normative in materia contabile, e alla carenza di controlli che hanno lasciato le strutture libere di non ottemperare tempestivamente alle disposizioni normative”. Ma sono molte le criticità emerse sulla gestione sanitaria della regione Calabria, a cominciare dai ritardi crescenti nei pagamenti dei debiti verso i creditori, 778 giorni, oltre 2 anni, il tempo medio per pagare i presidi medici, e 554 giorni quello per il pagamento dei farmaci, con conseguente crescita dei procedimenti giudiziali di pignoramento. Senza contare il rapporto, elevato, tra medico e cittadino (1 a 34), a cui non corrisponde un servizio adeguato, la mancata attivazione di un servizio informatico efficiente, il cumulo sugli interessi passivi, arrivato negli ultimi 5 anni a oltre 76 milioni di euro, l'eccesso di mobilità passiva, l'eccesso di spesa farmaceutica convenzionata, fino al troppo frequente turn over dei direttori generali di Asl e aziende ospedaliere: la durata media è infatti 1,6 anni, contro il 4,8 della Lombardia o il 3,9 dell'Emilia Romagna.

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