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Lunedì 31 LUGLIO 2017
Specializzazioni mediche. Bovenga (Fnomceo): “Servono almeno mille contratti in più. Altrimenti i pensionati non verranno sostituiti”

Il Consiglio Nazionale della Fnomceo aveva già lanciato l'allarme: i contratti di formazione medica specialistica finanziati dallo Stato sono insufficienti. Secondo le stime dei rappresentati di categoria dovrebbero essere circa mille in più. Ora, in attesa che arrivi l'ok definitivo al decreto che ne prevede poco più di 6 mila, anche il Segretario della Fnomceo, Sergio Bovenga lancia il suo appello: “speriamo che questi numeri possano essere aumentati”.

Saranno 6.105 i contratti di formazione medica specialistica finanziati dallo Stato: è questo il contenuto del Decreto firmato qualche giorno fa dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il provvedimento dovrà ora passare al vaglio del ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e a quello del ministero dell’Economia e Finanze.

“L’auspicio è quello che, in questo percorso, i numeri possano essere aumentati – ha commentato il Segretario della Fnomceo, Sergio Bovenga -. Secondo le stime della Fnomceo e dei Sindacati Medici, infatti, occorrerebbero almeno mille contratti di formazione in più. E questo per non trovarci, nei prossimi dieci anni, con l’ondata dei medici della famosa gobba pensionistica che usciranno dal mondo del lavoro e che non troveranno un numero sufficiente di colleghi già specializzati pronti a sostituirli”.

L’allarme è stato lanciato da Fnomceo ancora il 14 luglio scorso, in occasione dell’ultimo Consiglio Nazionale: i presenti tra i 106 presidenti d’Ordine d’Italia hanno infatti approvato all’unanimità una mozione sulla Formazione, che invitava proprio a “incrementare di circa mille borse annuali i contratti di formazione specialistica post-laurea o di quanto necessario per coprire il fabbisogno derivante dal pensionamento nel prossimo decennio degli specialisti operanti nel SSN”.
 
Ora, invece, il Decreto del Ministero della Salute, che propone un numero di contratti di poco superiore a quello dello scorso anno. Una volta concluso l’iter, ai posti previsti dal Decreto interministeriale andranno ad aggiungersi quelli – in genere il numero si aggira intorno ai 500 - finanziati dalle Regioni.
 

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