quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 02 AGOSTO 2017
Riforma cronicità Lombardia. Rossi (Snami): “Dati Regione su adesione medici non tornano”

I Medici dovevano dare le loro adesioni entro il 31 luglio e l’assessorato è uscito sulla stampa ha detto che avevano aderito “2393 medici su 5364”. “Il problema è che i conti non tornano” afferma Rossi. “Infatti, a me risulta che in Lombardia i soli Medici di Famiglia siano oltre 6500 e oltre 1100 i Pediatri di Libera Scelta”.

“Capisco che si debba a tutti i costi dire che la riforma lombarda è stata un successone…, ma cambiare le carte in tavola dando dei numeri non corretti non mi pare molto commendevole”.
 
Commenta così Roberto Carlo Rossi, presidente lombardo dello SNAMI (Sindacato Nazionale Medici Italiani) le trionfalistiche dichiarazioni dell’Assessore al Welfare sull’adesione dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri al progetto di “presa in carico” della cronicità messo in campo dalla Regione Lombardia.
 
I Medici dovevano dare le loro adesioni entro il 31 luglio e l’assessorato ha detto che avevano aderito “2393 medici su 5364”. “Il problema è che i conti non tornano” afferma Rossi. “Infatti, a me risulta che in Lombardia i soli Medici di Famiglia siano oltre 6500 e oltre 1100 i Pediatri di Libera Scelta”.
 
“Nella sola ATS di Milano mi risultano 2580 tra medici di famiglia e pediatri di libera scelta (2162 + 418), contro i 1882 MMG dichiarati dall’Assessore”, soggiunge Rossi.
 
“Rifacendo un po’ i contri, quindi, le percentuali di adesione dei medici della ATS Milano precipitano da un già deludente 29% ad un misero 21% (o al massimo a un 25% senza contare i pediatri). In sostanza, solo due medici su 10, all’ATS Milano, hanno accettato di manifestare il loro interesse a fare i gestori o i co-gestori. Davvero un po’ pochino per gridare ad una epocale vittoria! Vedremo poi quanti Colleghi rimarranno fedeli alla proposta regionale e soprattutto quanti pazienti cronici accetteranno di sottoscrivere il contratto / patto di cura con la regione. Quello che però fin da ora chiedo, è che i dati diffusi siano seri e corretti, innanzi tutto nell’interesse del cittadino nostro paziente”, conclude Rossi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA