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Giovedì 03 AGOSTO 2017
Omceo Milano. La minoranza attacca il presidente Rossi: “Non spacci le posizioni dello Snami per quelle dell’Ordine”

Il vicepresidente dell’Omceo Milano, Giuseppe Bonfiglio, e i consiglieri Pietro Marino, Luigi Paglia e Alberto Scanni, contestano a Rossi il “conflitto di interesse nel trattare la riforma della sanità lombarda” a causa del suo doppio incarico di presidente dell’Ordine e Presidente dello Snami Lombardia. “La riforma è perfettibile, ma serve dialogo, non il muro contro muro che Rossi interpreta con il suo stile sindacale”.

“Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi continua indebitamente a condurre una propria battaglia sindacale nascondendosi dietro il paravento dell’Ordine; continua a sventolare richiami all’etica professionale rispetto alla riforma della sanità lombarda quando invece le questioni sono altre  e sono ben evidenti a tutta la categoria medica”. A sostenerlo, in una nota, sono il vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Giuseppe Bonfiglio, e i consiglieri Pietro Marino, Luigi Paglia e Alberto Scanni, contestando il doppio ruolo di Rossi, presidente dell’Ordine di Milano e anche presidente dello Snami Lombardia.

“E’ dall’aprile scorso che denunciamo l’ambigua posizione di Rossi il quale è contemporaneamente Presidente dell’Ordine e Presidente dello Snami, il sindacato dei medici di famiglia (rappresentativo solo in Milano dove conta circa 800 iscritti, pari al 14% di tutti i medici di medicina generale della Lombardia). E’ evidente il suo palese conflitto d’interesse nel trattare il tema della riforma della sanità lombarda che riguarda i malati cronici”, proseguono Bonfiglio, Marino, Paglia e Scanni.

Per il vicepresidente e i tre consiglieri dell’Omceo di Milano “la riforma è perfettibile e i miglioramenti si possono ottenere solo con un fattivo  dialogo con le Istituzioni regionali. Non certo con il muro contro muro che Rossi interpreta con il suo stile sindacale. Continua a sostenere una posizione che è dei medici di famiglia da lui rappresentati a livello sindacale spacciandola come posizione unitaria di tutta la categoria medica ambrosiana. E’ bene che si ponga fine quanto prima a questa situazione che non può essere più tollerata. E’ ora di aria nuova nel mondo medico milanese lasciando da parte una gestione ordinistica troppo piegata agli interessi di una precisa parte sindacale”.

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