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Lunedì 04 SETTEMBRE 2017
Strumenti a fiato. Rischio glaucoma per chi li suona

Un nuovo studio condotto nei Paesi Bassi conferma un’evidenza già emersa in altri lavori: coloro che suonano  strumenti a fiato sono soggetti a sbalzi della pressione intraoculare e, conseguente, vedono aumentare il rischio di glaucoma. Durante un’esecuzione l’ aumento medio della pressione  è in media di 2,5 mmHg

(Reuters Health) – I  musicisti che suonano strumenti a fiato, specie quelli ad alta resistenza all’aria, vanno incontro ad aumenti significativi della pressione intraoculare, con relativo aumento del rischio di glaucoma e riduzione del  campo visivo. L’evidenza  emerge da uno studio condotto nei Paesi Bassi. “La pressione intraoculare (IOP) è un fattore chiave del rischio per glaucoma e già alcuni studi hanno evidenziato incrementi  pressori dell’occhio proprio tra chi suona strumenti a  fiato”, spiegano gli autori  della ricerca sulle pagine  del Journal of Glaucoma, guidati da Ronald de Cron del Maastricht University Medical Center.

Lo studio
Nel nuovo studio i ricercatori hanno misurato la IOP in 11 musicisti professionisti e 31 dilettanti (dei quali 9 con  glaucoma), prima e dopo aver  suonato lo strumento a fiato per 20 minuti. La pressione intraoculare dei  professionisti risultava aumentata da 13,6 mmHg prima di suonare a 15,1 mmHg dopo l’esecuzione. L’aumento medio è stato di 2,5 mmHg nei professionisti e di 1,1 mmHg nei dilettanti. I musicisti con glaucoma avevano un  aumento lievemente maggiore, ma non significativo, rispetto a quelli senza  glaucoma (1,6 contro 1,4 mmHg) . Sei di questi musicisti sono stati sottoposti a monitoraggio della IOP 24 ore  su 24 utilizzando il triggerfish in un occhio; quattro di essi hanno mostrato aumenti della IOP  dopo 20 minuti di esecuzione.  Nel corso del monitoraggio cinque di essi hanno mostrato fluttuazioni della IOP  durante altre attività quotidiane, tra cui il ciclismo, la passaggiata, la guida, lavarsi, vestirsi o fare colazione. E queste modifiche pressorie talvolta  erano maggiori di quelle misurate dopo aver suonato.  Un partecipante allo studio,  che aveva il glaucoma ad apertura primaria, è stato sottoposto a monitoraggio h24 in entrambi gli occhi e presentava una perdita del campo visivo leggermente progressiva nell’occhio  destro dopo trabeculectomia, mentre l’occhio sinistro era stabile dopo l’intervento. In  questo soggetto, dopo aver  suonato la IOP era aumentata di 4 mmHg nell’occhio destro  ma restava stabile nel sinistro. “Questo è un esempio in cui la misurazione della IOP dopo o durante aver  suonato uno strumento a fiato  ha un significato clinico, perché è stata una possibile causa di glaucoma lievemente  progressiovo in questo paziente”, commenta Ronald de Crom.

Conclusioni
“Nei musicisti senza glaucoma gli aumenti osservati della IOP non sono probabilmente dannosi”, spiega il  ricercatore. Tuttavia l’aumento osservato nei  musicisti con glaucoma potrebbe influenzare il loro rischio di progressione dei problemi del campo visivo. “Nei casi di glaucoma avanzato o in quelli con glaucoma  progressivo, bisogna prestare attenzione ai nostri consigli se si vuole continuare a suonare uno strumento a fiato,  fin quando non avremo maggiori prove – ha  sottolineato de Crom – adesso  stiamo valutando le  possibilità su come ottenere  maggiori informazioni sull’effetto patofisiologico della musica a fiato sulla  pressione intraoculare”.

Fonte: Journal of Glaucoma

Anne Harding

(Versione italiana Quotidiano  Sanità/Popular Science)

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