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Mercoledì 20 SETTEMBRE 2017
Fascicolo sanitario elettronico: Emilia Romagna e Lombardia al 100%, Calabria e Campania a zero

La rilevazione è contenuta in un sito ad hoc del Governo dove è possibile visualizzare i servizi del FSE erogati dalle Regioni e gli indicatori di monitoraggio e di attuazione ed è riportata nella proposta di documento per la Commissione d’inchiesta della Camera sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni in merito al Fascicolo sanitario elettronico, all’esame domani dei presidenti delle Regioni. LA BOZZA DI DOCUMENTO PER L'AUDIZIONE.

Il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) è presente in 15 Regioni, ne sono stati attivati 11.108.829 per un totale di 23.868.673 referti digitalizzati. E all’interoperabilità dei fascicoli hanno aderito per ora 11 Regioni.

Al 100% è attivo in Emilia Romagna e Lombardia, seguite da Lazio (99%)., Valle d’Aosta (95%) e Puglia (93%). Fanalini di coda ancora a zero sono Calabria e Campania, seguite da Basilicata (12%) e Abruzzo (36%).
 
Per quanto riguarda l’utilizzo, sono in testa i medici di Valle d’Aosta (95%), Sardegna (52%), Emilia Romagna e Trento (50%), mentre in Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Toscana e Umbria non sono segnalati medici che l’utilizzano. Sul versante cittadini sono in testa Trento (60%), Lombardia (53,5%) e Sardegna (51%), mentre Abruzzo, Campania e Umbria sono a zero. Infine le aziende sanitarie: al 100% c’è Trento, seguito al 99,86% dalla Toscana e al 76,83% dalla Lombardia. Niente aziende segnalate in Abruzzo, Campania, Lazio e Umbria.
 
La rilevazione è contenuta nel sito https://www.fascicolosanitario.gov.it dove è possibile visualizzare i servizi del FSE erogati dalle Regioni e gli indicatori di monitoraggio e di attuazione ed è riportata nella proposta di documento per la Commissione d’inchiesta della Camera sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni in merito al Fascicolo Sanitario Elettronico. E le Regioni hanno chiesto il rinvio per approfondimenti sul documento in Commissione Salute unitamente alla Commissione Agenda digitale.
 
Secondo il documento "l'informatizzazione dell’area clinico-sanitaria, la dematerializzazione della documentazione e l’accessibilità alle informazioni ed ai servizi da qualsiasi punto di accesso alle rete, sono condizioni necessarie per garantire efficienza del servizio sanitario ai cittadini, in particolare attraverso una maggiore digitalizzazione del Servizio Sanitario Regionale, finalizzata ad abilitare lo sviluppo di servizi evoluti ad alto valore aggiunto per il cittadino (utente del servizio) e per il SSR/SSN”.
 
E il Fse assume un ruolo centrale nel governo del Ssn e della salute e del benessere dei cittadini. In particolare secondo le Regioni, “costituisce l’elemento unificante del patrimonio informativo sanitario di ciascun assistito, alimentato da ogni contatto tra lo stesso e il suo Ssr di assistenza e il Ssn, e “architrave informatica” abilitante per la realizzazione di servizi digitali ad elevato valore aggiunto per cittadini ed operatori sanitari sull’intero territorio nazionale”.
 
Le priorità di intervento che il documento indica sul FSE e sull’utilizzo di una piattaforma integrata per l’erogazione dei servizi on-line devono tener conto, oltre che degli approfondimenti regionali e del monitoraggio periodico sulla realizzazione e l’utilizzo del FSE, delle recenti indicazioni formulate dal Tavolo tecnico per il monitoraggio l’indirizzo per l'attuazione del FSE istituito dal ministero della Salute.
Il Tavolo è composto MdS, MEF, Agid, Autorità Garante per la protezione dei Dati Personali, e le Rappresentati regionali con la finalità di svolgere le seguenti attività:
 
- monitoraggio costante dello stato di attuazione del FSE presso le Regioni e le P.a.;
 
- obiettivi annuali di avanzamento;
 
- contenuti, formati e standard degli ulteriori documenti sanitari e socio sanitari del nucleo minimo edei dati e documenti integrativi;
 
- variazioni agli standard e ai servizi.
 
In particolare, attraverso la costituzione di Gruppi Tematici multidisciplinari  si è occupato nell’ultimo anno di: consenso, accesso, comunicazione, firma e fogli di stile, codifiche e Interoperabilità.
 
Nel documento delle Regioni si spiega poi che a integrazione dei contenuti minimi previsti dal DPCM 178/2015 (dati identificativi e amministrativi dell’assistito, referti, verbali pronto soccorso, lettere di dimissione, profilo sanitario sintetico, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti), nell’ambito delle attività del Tavolo di monitoraggio FSE sono stati individuati come prioritari:
 
· prescrizioni (specialistiche, farmaceutiche, ecc.);
 
· bilanci di salute;
 
· dossier farmaceutico;
 
· vaccinazioni;
 
· prestazioni di assistenza specialistica;
 
· certificati medici;
 
· esenzioni;
 
· prestazioni di assistenza protesica;
 
· promemoria ricetta.
 
I documenti e le informazioni cliniche, spiega il documento,  dovranno prevedere i contenuti minimi e essere resi disponibili in formato CDA2, standard di strutturazione del documento, secondo le specifiche che saranno prodotte (secondo il programma di lavoro approvato) dai gruppi di lavoro ad hoc recentemente costituiti nell’ambito del Tavolo tecnico. L’accesso è riservato ai soli utenti abilitati per garantire la riservatezza dei documenti condivisi nella community.
 
Nell’ambito dei fattori  di successo le Regioni segnalano poi a titolo di esempio:
-  progettare gli interventi attuativi, in applicazione alle recenti innovazioni, definire l’infrastruttura per l’ecosistema sanità e identificare le disponibilità economiche-finanziarie finalizzate ad assicurare la realizzazione complessiva degli interventi di competenza regionali (FSR, Risorse POR FESR, iniziative private, attraverso modelli di project financing e/o di performance based contracting, ecc);
- integrare la piattaforma FSE con le infrastrutture immateriali regionali, ed assicurare l’adozione dei necessari protocolli di Sicurezza;
- ottimizzare, ove possibile standardizzare, i processi clinico assistenziali delle Aziende sanitarie per la realizzazione del dossier sanitario e del sistema di gestione documentale;
- realizzare i servizi FSE per il cittadino e per i professionisti sanitari;
- progettare una piattaforma per il trattamento del FSE per finalità di ricerca e governo.
 
Inoltre evidenziano che la sicurezza ha un’importanza fondamentale perché è “necessaria per garantire, tra le altre cose, la disponibilità, l'integrità e la riservatezza delle informazioni proprie del Sistema informativo della Pubblica Amministrazione e in particolare nello specifico ecosistema della Sanità in cui nasce e si sviluppa questo progetto. Pertanto, si rileva sempre più la necessità/opportunità che siano definite regole e standard condivisi per l’implementazione di reti ed infrastrutture IT in ambito sanità”.
 
Oltre alle prime attività in corso di definizione nel breve periodo (pubblicazione delle specifiche tecniche di interoperabilità del FSE, avviare le attività finalizzate a far colloquiare i FSE delle regioni, ricognizione dello stato di digitalizzazione dei referti di laboratorio e stato di avanzamento delle attività per la rilevazione del consenso da parte dell’assistito, definizione delle specifiche tecniche relative ai contenuti minimi dei documenti e delle informazioni cliniche che dovranno essere resi disponibili in formato CDA2), il documento segnala altri interventi necessari:
 
- interventi IT finalizzati ad ottimizzare, dove possibile standardizzare, i processi clinico assistenziali delle Aziende sanitarie, pubbliche e private, per la realizzazione del dossier sanitario e del sistema di gestione documentale;
 
- adozione di regole e standard condivisi per l’implementazione di reti e infrastrutture IT finalizzati a garantire, tra le altre cose, la disponibilità, l'integrità e la riservatezza delle informazioni proprie del Sistema informativo della PA (sicurezza);
 
-  piano di comunicazione, formativo e informativo, per il coinvolgimento degli operatori sanitari e per l’acquisizione del consenso (esempio alimentazione e consuntivazione) del cittadino.
 
 
                                                     Lo stato di attuazione del FSE nel documento delle Regioni

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