quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 26 SETTEMBRE 2011
Manovra. I  professori malati declassati ad "ausiliari"

Una norma contenuta nella manovra di luglio declassa a personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) i docenti che per malattia sono stati riconosciuti “inidonei” all’insegnamento pur conservando lo status di insegnanti perché impegnati in funzioni didattiche secondarie. A denunciare i contenuti della norma è l’ultimo numero del settimanale Panorama della Sanità.

I professori delle scuole italiane entrati nel girone infernale della prima manovra governativa, il Decreto legge 6 luglio 2011 n.98 convertito in Legge 15 luglio 2011 n.111, sono in gran parte affetti da neoplasie, Sla, depressione o patologie croniche gravi che necessitano per esempio di dialisi e controlli medici continui. Già titolari di cattedra, per essere stati colpiti da una patologia cronica e debilitante, sono stati riconosciuti da una specifica commissione medica “permanentemente inidonei all’insegnamento” ma idonei ad altre mansioni e quindi generalmente utilizzati nelle scuole di appartenenza come bibliotecari., con un orario di lavoro raddoppiato (da 18 a 36 ore settimanali).
A denunciare i contenuti della norma è l’ultimo numero del settimanale Panorama della Sanità, spiegando che, "fuori da qualsiasi contrattazione", so stabilisce così il "declassamento d’ufficio" da insegnanti a personale Ata, ovvero personale amministrativo, tecnico e ausiliario.  Stabilendo anche che dovessero essere i docenti stessi a presentare domanda per chiedere di passare alla qualifica di assistente amministrativo o, in mancanza di posti liberi, di assistente tecnico.
Per chi non presenta la domanda, o per coloro che pur avendola presentata non trovano collocazione nelle scuole, si aprono le frontiere della mobilità intercompartimentale e addirittura transregionale.
“Da un prossimo decreto, atteso per la metà di ottobre – spiega Panorama della Sanità -, il povero bibliotecario malato apprenderà di essere stato ulteriormente penalizzato con un vero e proprio ‘esilio coatto’ perché ‘espulso’ dalla scuola e inviato ad altro comparto della Pubblica amministrazione all’interno della regione, o, come si legge nel testo della manovra ‘in altra regione, nell’ambito dei posti disponibili’. Praticamente – conclude il settimanale - un professore  ammalato di Sla e costretto sulla sedia a rotelle, fino a oggi utilizzato come prezioso bibliotecario nella scuola vicino casa, poniamo in provincia di Aosta, può trovarsi trasferito d’ufficio in un ministero romano con competenze di usciere”.  

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA