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Mercoledì 27 SETTEMBRE 2017
Cannabis terapeutica. Via libera al provvedimento dalle Commissioni Giustizia e Affari Sociali. Testo in Aula il prossimo 28 settembre

Approvati ieri 17 emendamenti. Tra questi, quello della relatrice per la XII Commissione Miotto (Pd) con il quale si dispone che, con un decreto del Ministero della Salute, si possa autorizzare uno o più enti o imprese alla coltivazione e trasformazione della cannabis per sopperire ad eventuali insufficienti produzioni da parte dello Stabilimento militare di Firenze. Il relatore per la II Farina lascia il proprio incarico per lo stralcio dellle proposte sulla coltivazione in forma personale e associata di cannabis. IL TESTO

Via libera ieri dalle Commissioni Giustizia e Affari Sociali al disegno di legge sulla cannabis terapeutica. Il testo risultante dagli emendamenti approvati è stato trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri, che dovranno pervenire in tempi tali da consentire alle due Commissioni di conferire il mandato ai relatori nella giornata di oggi alle ore 15.30. L'approdo del provvedimento in Aula è stato già calendarizzato per il 28 settembre.
 
Nel corso della seduta di ieri sono stati approvati 17 emendamenti. Tra questi, di particolare rilevanza è il 6.21 della relatrice Anna Margherita Miotto (Pd) con il quale si prevede che un apposito decreto del Ministro della salute possa autorizzare uno o più enti o imprese, oltre che alla coltivazione, anche alla trasformazione della cannabis, concetto quest'ultimo peraltro implicito in quello di coltivazione, dal momento che, nel caso specifico della cannabis ad uso medico, tale previsione risulta peraltro più aderente alle attività poste in essere dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Il ricorso a questi enti od imprese è connesso all'esigenza di sopperire ad eventuali insufficienti produzioni di cannabis da parte dello Stabilimento militare. Ad ogni modo, questi enti avranno l'obbligo di operare in "Good agricoltural and collecting practice" (GACP), cioè sulla base delle buone pratiche e procedure indicate dallo stesso Stabilimento.
 
Respinti, invece, tutti quegli articoli premissivi con i quali si puntava a ripristinare i contenuti di alcune proposte di legge oggetto di esame da parte delle Commissioni prima dell'adozione del testo unificato in discussione e a consentire la coltivazione in forma personale e associata di cannabis. Proprio a seguito del respingimento di queste proposte emendative Daniele Farina (Si-Sel-Pos) ha rinunciato al suo incarico di relatore per la Commissione Giustizia "essendo venute meno le condizioni per svolgere il mio lavoro".
 
La presidente della II Commissione, Donatella Ferranti, prendendo atto della rinuncia all'incarico di relatore da parte di Farina per ragioni di carattere politico, ha così provveduto a designare quale relatore per la Commissione Giustizia, per il prosieguo dei lavori, Alfredo Bazoli (Pd).
 
Tra le altre novità introdotte, il medico potrà prescrivere preparazioni magistrali a base di cannabis per la terapia del dolore a carico del Servizio sanitario nazionale, nei limiti del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario standard cui concorre lo Stato. Per quanto poi concerne la formazione del personale medico, sanitario e sociosanitario è stato disposto che il loro aggiornamento periodico venga realizzato attraverso il conseguimento di crediti formativi per acquisire una specifica conoscenza professionale sulle potenzialità terapeutiche delle preparazioni di origine vegetale a base di cannabis nelle diverse patologie ed in particolare sul trattamento del dolore.
 
La convergenza sul testo approvato dalle Commissioni riunite II e XII è sembrato piuttosto ampio. Ma, per il passaggio in Aula, resta incerta la posizione che potrebbero tenere i deputati del M5S che, seppur favorevoli alle misure adottate in materia di cannabis terapeutica, non hanno risparmiato ieri le loro critiche in Commissione per la totale esclusione dal provvedimento di temi quali l'autoproduzione anche a fini terapeutici e i cannabis social club su modello spagnolo, parlando di un ennesimo "compromesso al ribasso".
 
 
Giovanni Rodriquez

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