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Martedì 10 OTTOBRE 2017
Pescara. Denunciato gestore di asilo nido e titolare del servizio mensa per frode in commercio

Ai bambini venivano somministrati ai bambini alimenti diversi per qualità da quelli previsti nel contratto. Riscontate, inoltre, inadeguatezze igienico-sanitarie nei locali dove venivano preparati i pasti. Il gestore dell’asilo nido, in qualità di addetta alla cucina, ed il titolare della società fornitrice del servizio di refezione, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio.

I Carabinieri del NAS di Pescara, nell’ambito della pianificata attività di controllo agli istituti educativi della prima infanzia e d’istruzione prescolastica, avviata in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico, hanno effettuato un’ispezione igienico-sanitaria presso un asilo nido privato del capoluogo abruzzese e denunciato per frode in commercio il gestore dell’asilo nido, in qualità di addetta alla cucina, ed il titolare della società fornitrice del servizio di refezione. A riferirlo una nota pubblicata sul sito del ministero della Salute.

“Nel corso dell’attività ispettiva – si legge nella nota - i militari hanno accertato che nella mensa scolastica venivano somministrati ai bambini alimenti diversi per qualità da quelli previsti nel contratto con la società incaricata del servizio di refezione, poiché non venivano impiegati alimenti biologici per la preparazione dei pasti. I Carabinieri riscontravano, inoltre, inadeguatezze igienico-sanitarie nei locali deputati alla preparazione delle pietanze, quali muffe e soluzioni di continuità nelle pareti che rendono difficoltosa la rimozione dello sporco, la mancata revisione semestrale degli estintori presenti nella struttura, nonché l’assenza delle indicazioni sulle vie di esodo in caso di emergenza e la presenza di spigoli non protetti nell’area gioco”.

La nota si conclude con l’invio dei Nas rivolto ai genitori dei bambini che frequentano asili e scuole materne “di verificare attentamente che le quantità e le qualità degli alimenti impiegati per la preparazione del pranzo consumato dai propri figli corrispondano a quelli previsti nel contratto di appalto stipulato tra l’istituto scolastico e la ditta incaricata della fornitura del servizio”.

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