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Lunedì 23 OTTOBRE 2017
Piano di rientro della Città della Salute. Saitta e Zanetta riferiscono in IV commissione

Il piano, partito il 1° luglio scorso, prevede il recupero di 71,6 milioni, e si concluderà il 31 dicembre 2019. “Non ci sarà blocco del turnover per il personale sanitario ma solo per quello amministrativo. E0 previsto inoltre un intervento specifico per superare le situazioni di esternalizzazione di servizi sanitari a cui in passato l’azienda aveva fatto ricorso”, ha spiegato l’assessore

Questa mattina il commissario della Città della Salute Gian Paolo Zanetta, insieme al direttore amministrativo Rosa Brusco, ha illustrato ai consiglieri della IV commissione del Consiglio regionale il contenuto del piano di rientro a cui è sottoposta l’azienda ospedaliera universitaria.

Il piano, che è partito in via ufficiale il 1° luglio 2017, prevede il recupero di 71,6 milioni di euro (20 milioni per il primo anno) di fronte a uno scostamento pregresso fra costi e ricavi di 102 milioni di euro. Il documento ha durata triennale e si concluderà il 31 dicembre 2019.

Le azioni intraprese dalla Città della Salute, ha spiegato il commissario Zanetta, prevedono la riduzione dei costi complessivi e allo stesso tempo l’incremento del volume delle prestazioni offerte attraverso l’efficientamento dell’attività. Quindi, già entro il 2018 verrà portata a termine l’unificazione a livello aziendale di servizi, laboratori e uffici amministrativi in modo da migliorare e uniformare gli standard contenendo le spese fisse da sostenere.

Per quanto riguarda il personale, dopo un confronto con l’assessorato alla Sanità e con le parti sindacali, è stata superata l’ipotesi di istituire un blocco parziale del turnover per il personale sanitario. “Abbiamo stabilito che non ci sarà blocco del turnover per il personale sanitario ma solo per quello amministrativo – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, presente in commissione -. In questo modo tuteliamo un settore che ha dovuto sopportare sacrifici negli anni del piano di rientro della sanità regionale e non penalizziamo la qualità delle prestazioni offerte". E’ previsto inoltre un intervento specifico per superare le situazioni di esternalizzazione di servizi sanitari a cui in passato l’azienda aveva fatto ricorso”.

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