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Venerdì 10 NOVEMBRE 2017
Veneto. Sciopero medici. È guerra sulle adesioni. Sindacati diffidano Dg Asl a diffondere i dati corretti

È in atto una “divulgazione di false informazioni”, denunciano Fimmg, Snami, Smi e Intesa Sindacale. Nella diffida, segnalata anche alla Procura della Repubblica, i sindacati chiedono ai Dg di rendere noti i dati di mancata adesione allo sciopero comunicati dai medici e che permetterebbero di smentire le cifre presentate dall'assessore. Le rilevazioni di Coletto, secondo i sindacati, sono state infatti ricavate sulla base del numero di ricette emesse nelle giornate di agitazione, dunque tenendo conto anche di quelle prescritte dai medici in sciopero per i casi urgenti. I sindacati avevano parlato di una adesione media dell'80%, Coletto del 52%. LA DIFFIDA

“È in atto un tentativo di disinformare i cittadini ed i medici sul tasso di adesione allo sciopero nei giorni 8 e 9 novembre da parte dei Medici di Medicina Generale della Regione del Veneto’”. Per questo, contro i dati resi noti dall'assessore alla Salute della Regione, Luca Coletto, i sindacati che hanno indetto lo sciopero (Fimmg, Smi, Snami e Intesa Sindacale) hanno dato mandato al proprio legale, avvocato Giulia Businaro, di predisporre una “denuncia per divulgazione di false informazioni in riferimento allo sciopero in essere, intimando ai Direttori Generali delle Asl di fornire i dati relativi all’adesione in base al già citato articolo 31 comma 6 dell’Accordo Nazionale ed ha informato la Procura della Repubblica di Venezia di un probabile comportamento antisindacale e delitto contro la fede pubblica”.
 
I dati di Coletto parlavano di un'adesione del 52%, quelli dei sindacati dell'80%. Ma, affermano i sindacati, “si vuole mistificare il tasso delle emissioni delle ricette che comprendono anche quelle emesse dai medici in sciopero per le prestazioni urgenti con quello dell’effettiva adesione allo sciopero secondo quanto previsto dall’Accordo Nazionale all’articolo 31 comma 6 che recita quanto segue: ‘Il medico convenzionato è tenuto a comunicare per iscritto all’Azienda la propria non adesione all’agitazione entro le ore 24 precedenti nel rispetto delle modalità concordate a livello regionale”. Dai calcoli effettuati sulla base alle comunicazioni di mancata adesione, infatti, risulterebbero, secondo i sindatcati, le seguenti adesioni: “Treviso 87%, Rovigo 90,57%, Padova 79,3%, Venezia 85%, Belluno 84%, Verona 75,7%. La Asl di Vicenza, in modo informale, ci dice che non ha ancora effettuato i conteggi. Per cui ci risulta una media di 83,59% di adesioni su base regionale”, precisano i sindacati.

Per i sindacati l’“indecoroso ‘balletto delle cifre’” a cui si è assistito “avviene perché si tenta il discredito di professionisti che, nonostante le giornate di protesta e il danno economico, garantiscono l’assistenza ai cittadini di cui i dati forniti dalla Regione ne sono la prova tangibile”.

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