quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 13 NOVEMBRE 2017
Nuove tariffe e legge concorrenza. Le “opportunità” per la farmacie al centro del convegno di Utifar

Nel corso del convegno è stata messa in luce in particolare la centralità della professionalità del farmacista nell’allestimento dei preparati magistrali e officinali, oltre al mero aggiornamento economico del tariffario. Il cuore delle argomentazioni si è poi concentrato sulla legge concorrenza: evidenziate le  grosse criticità all’orizzonte, a partire dall'indebolimento della capillarità e vicinanza alla popolazione.

Entrata in vigore della nuova Tariffa dei Medicinali e considerazioni critiche sulla recente Legge 124/2017 relativa alla concorrenza: questi i temi cruciali attorno ai quali si è sviluppato il Convegno Utifar del capoluogo emiliano. L’approfondimento riguardo al nuovo tariffario dei medicinali, svoltosi nella giornata di venerdì 10 novembre a cura di Giulio Cesare Porretta e Pietro Siciliano, ha messo in luce in particolare la centralità della professionalità del farmacista nell’allestimento dei preparati magistrali e officinali, oltre al mero aggiornamento economico del tariffario.
 
Secondo Giulio Cesare Porretta, consigliere Utifar e componente del Tavolo tecnico che ha collaborato con il ministero per la realizzazione della nuova Tariffa dei medicinali, “preparazioni magistrali, farmacia dei servizi, rete di farmacie, presenza del capitale nel settore sono i pilastri di un cambiamento radicale e non reversibile del comparto farmacia”. Il professore della Sapienza ha ricordato che la norma, “oltre al riconoscimento della professionalità del farmacista preparatore e l’adeguamento della retribuzione, contiene al proprio interno numerose possibilità per rilanciare la preparazione magistrale personalizzata”.
 
Il riferimento è alle malattie rare, ma anche a dosaggi geriatrici o pediatrici rispetto ai quali la nuova tariffa apre maggiori possibilità di allestimento. Il tutto nell’ottica di una concorrenzialità possibile e crescente, visto che l’allegato A non copre tutte le sostanze impiegabili e i prezzi di acquisto potrebbero essere diversificati. Inoltre, la normativa lascia aperta la possibilità di operare sconti o intraprendere accordi con enti previdenziali e assistenziali (art.11) oggi già presenti nello scenario dell’assistenza sanitaria e che in futuro potrebbero avere un peso non indifferente. A tale proposito, Porretta ha sottolineato che il Ssn è volutamente tenuto fuori da questa realtà.

Altro aspetto importante ricordato da Porretta riguarda lo sconfezionamento di medicinali industriali al fine del loro utilizzo nel laboratorio della farmacia: “nelle note, è indicata chiaramente la possibilità di impiegare, su indicazione del medico e in caso di necessità, un medicinale industriale. Nel caso di quantitativi non utilizzati, c'è poi l'obbligo di restituire all'utente scatola, foglietto illustrativo e sostanza avanzata”.

Anche il diritto addizionale per la dispensazione di farmaci nelle ore notturne, a battenti chiusi o a chiamata vede un innalzamento della quota dovuta, di nuovo positivo non solo dal punto di vista economico, ma perché sempre in linea con il riconoscimento dell’importanza della figura del farmacista e della sua centralità all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.

Nella giornata di sabato, i lavori del convegno sono stati arricchiti dall’intervento di Andrea Mandelli, presidente Fofi che ha voluto essere presente alla manifestazione per il forte legame, anche personale, con Utifar, associazione della quale, ha ricordato Mandelli, “ho fatto parte, ormai molti anni fa, del Consiglio direttivo”. Dopo avere salutato i partecipanti e ed essersi congratulato con i consiglieri Utifar da poco eletti nelle recenti elezioni dell’Associazione, Mandelli è entrato nei temi caldi dell’attualità politica che interessa il mondo della farmacia.

“La Legge 124 sulla concorrenza ha lasciato molto perplessi i farmacisti italiani”. Mandelli ha ripercorso l’iter parlamentare di un testo complicato, nato fuori dalla sanità e rispetto al quale i farmacisti non sono affatto convinti e sodisfatti. “Ora bisogna prendere in mano la situazione”. A tale proposito, Mandelli ha rinnovato l’appello a fare rete per affrontare le sfide future, anzitutto attraverso le cooperative, convinto che “la catena con gli anelli più solidi che si può fare è quella dei farmacisti”.

La farmacia dei servizi rappresenta un punto di forza per la categoria. Non riusciamo però ad interpretarla nei migliori dei modi e a farla decollare nel modo migliore. Quello che è mancato, secondo Mandelli, è “una forma di aggregazione che permetta di standardizzare l’offerta dei servizi. Muovendosi singolarmente le farmacie non riescono ad offrire l’idea di uno standard univoco e riconoscibile”. In ambito dell’offerta di servizi, Mandelli ha ricordato come sia necessaria la trasformazione di dati soggettivi, in dati oggettivi, rappresentativi di un servizio univoco offerto al pubblico dalle farmacie italiane secondo parametri standardizzati.

Altra idea innovativa che la federazione degli Ordini dei farmacisti ha portato avanti negli ultimi anni, e che oggi rappresenta una grande opportunità di valorizzazione per la professione è il tema dell’aderenza alla terapia. A conferma dell’importanza e dell’utilità di un farmacista impegnato in questi ambiti c’è una ricerca scientifica che ha trovato spazio nelle migliori riviste scientifiche internazionali e valutata dalla London School of Economics. Questo lavoro, fortemente voluto dalla Fofi, dimostra che “il farmacista può avere un ruolo di primaria importanza nel seguire il paziente anche nelle fasi successive alla dispensazione del farmaco”. Mandelli ha ricordato come “ritagliare un ruolo per il farmacista che non si limiti alla dispensazione del farmaco, ma che supporti il paziente in ogni fase inerente l’aderenza alla terapia è un passo fondamentale per valorizzare la professione”. A tale proposito, Mandelli ha fatto presente che “siamo riusciti a fare entrare nella legge di bilancio di due anni fa un emendamento che riserva un milione di euro da utilizzare in questo ambito”.

“Altro tema molto importante rispetto al quale credo che nel prossimo futuro ci siano grandi opportunità da raccogliere riguarda il fascicolo sanitario elettronico”. Con queste parole, Andrea Mandelli ha introdotto un argomento che avrà ampi spazi di sviluppo in futuro. “La digitalizzazione della sanità italiana è stimata dagli esperti in 2 punti di Pil”. Il problema, ha rilevato il presidente di Fofi, è che fino ad oggi eravamo quasi del tutto esclusi da questo sistema e i farmacisti potevano accedere al fascicolo elettronico “guardando dal buco della serratura”. Il futuro, in ambito di digitalizzazione sanitaria, dovrà prevedere una serie di dati che arrivano dalle farmacie. L’importante, ha ribadito Mandelli, è questi dati non arrivino dalle singole farmacie in modo individuale, ma siano standardizzati e armonizzati secondo criteri comuni.

La seconda giornata di lavori si è aperta con l’intervento del presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, che ha sottolineato come la nuova Tariffa sia stata frutto di un lavoro rapido e, soprattutto, “collegiale”. La collaborazione attiva tra le diverse componenti del mondo della farmacia rappresenta senza dubbio un metodo di lavoro efficace da seguire anche nel prossimo futuro. Entrando nello specifico della normativa inerente la nuova tariffa, Cossolo ha rimarcato i molti aspetti positivi in essa contenuti, auspicando che si possa giungere presto anche a un onorario professionale per la dispensazione di tutti i medicinali.
 
Dopo avere illustrato gli obiettivi di Federfarma e spiegato alla platea, in modo ampio e articolato, molti degli ambiti di azione politica intrapresi dal sindacato di categoria, Marco Cossolo ha chiuso il suo intervento con una attenta disanima dei cambiamenti sociali in corso in ambito sanitario e assistenziale. Questi cambiamenti, ha rimarcato Cossolo, rappresentano per la farmacia “una straordinaria opportunità”. “La tendenza in atto è quella di spostare sempre più il paziente dall’ospedale al territorio. Questa trasformazione rappresenta, in ambito sanitario, una rivoluzione pari al passaggio dalle casse mutue al Ssn avvenuta nel 1978”. Oggi, come allora si aprono scenari nuovi. “Ma se allora la grande opportunità ci arrivò dall’alto – ha ricordato il presidente di Federfarma – oggi ce la dobbiamo conquistare centimetro dopo centimetro”.

Se è infatti vero che, oggi, la tendenza ci dice che il paziente deve essere spostato dai centri di ricovero al territorio, nessuno parla, nello specifico, di farmacia. Il territorio è rappresentato da molti competitor, spesso supportati dalla tecnologia, rispetto ai quali la farmacia deve differenziarsi, conquistandosi gli spazi. Oggi la farmacia ha un grande vantaggio competitivo rispetto a tutti gli altri soggetti. I farmacisti sono – ha concluso Cossolo - più utili alla società oggi di quanto lo fossero ieri, “ma occorre dimostrarlo e non stare fermi, perché quello che facevamo ieri oggi non è più sufficiente”.
 
Il cuore delle argomentazioni di sabato 11 si è articolato soprattutto attorno alla Legge 124/2017; per la categoria ci sono sicuramente grosse criticità all’orizzonte, a partire per esempio da un probabile indebolimento della fondamentale capillarità e vicinanza alla popolazione tutta, con il disinteresse per le periferie e le aree rurali, a favore dei maggiori centri urbani, focus delle grandi catene.

Giustino Di Cecco ha invitato la categoria a mettere in atto con sollecitudine la creazione di “società in grado di competere con i grandi gruppi già presenti” che si stanno affacciando sul panorama della farmacia italiana. Di Cecco ha inoltre sottolineato alcuni aspetti eccessivamente trascurati, come per esempio “strategie ormai obsolete di gestione del personale e di controllo di gestione”, e l’incapacità ancora oggi di fare realmente rete, di sostenersi l’un l’altro. Di conseguenza, per evitare di rimanere rinchiusi in “riserve”, i farmacisti devono comprendere appieno l’avvento di questa “nuova rivoluzione industriale” in atto, prendendo in considerazione per esempio la costituzione di società holding, oppure società consortili o ancora società di capitali, creando economie di scala, anche per condividere il rischio. E’ possibile quindi cogliere anche qualche opportunità derivante dalla legge sulla concorrenza, come la possibilità per i giovani farmacisti di diventare titolari associandosi. Anche in quest’ultimo caso, Di Cecco ha invitato “Federfarma a stimolare l’aggregazione”, così come allo stesso tempo “vigilare sul rispetto del vincolo della titolarità di non più del 20% delle farmacie presenti sul territorio della regione o della provincia autonoma”.

Il vincolo del 20% dei punti vendita è stato sottolineato dall’avvocato Paolo Leopardi, come uno dei nodi centrali della nuova legge, accanto per esempio all’entrata nelle società di figure diverse da quella del farmacista. E’ stata ribadita anche da Franco Falorni, commercialista, “l’importanza dell’unità, della solidarietà”, anche attraverso il mondo delle cooperative, “una palestra che allena la sensibilità alla solidarietà, lavorando per il ‘noi’ e non solo per l’io”.
 
Tuttavia, ha sottolineato Falorni, “la base dei farmacisti non sembra ancora sufficientemente preparata” e attenta al cambio di scenario in atto.
Se è vero che l’avvento delle società di capitali e dei grandi gruppi non avverrà nell’immediato, nell’attesa è comunque importante per i farmacisti iniziare a documentarsi e creare delle “strategie” . “Fortunatamente, in farmacia è stata mantenuta e continua ad agire la Pianta Organica”, strenuamente e giustamente difesa dalla categoria, come ha puntualizzato Giovanni Trombetta, anch’egli commercialista. “E’ il farmacista ad essere deputato all’aderenza terapeutica- ha ricordato Trombetta”.

Ha chiuso i lavori l’intervento di Marco Alessandrini, amministratore delegato di Credifarma. Dopo avere richiamato le diverse strade che la farmacia di oggi può seguire, Alessandrini ha rimarcato la necessità di fare rete anche in ambito finanziario e le opportunità che, già oggi, la farmacia ha a disposizione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA