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Giovedì 16 NOVEMBRE 2017
Gestione del rischio. Al via il comitato scientifico per la costruzione del modello sistemico targato Federsanità Anci

Obiettivo del Comitato costituito da un gruppo di esperti che metteranno a disposizione le proprie competenze al fine di contribuire alla sperimentazione di nuovi approcci operativi per la gestione del rischio in sanità, è lavorare per favorire in modo uniforme e coerente l’evoluzione del Modello sistemico, messo a punto con la collaborazione di Agenas 

Un gruppo di esperti per favorire la corretta e coerente evoluzione del Modello sistemico di gestione del rischio di Federsanità Anci, anche a seguito della nuova legge 24/2017 che ha reso obbligatoria l’attività di gestione del rischio nelle strutture sanitarie.
 
Con questo obiettivo si è insediato il Comitato scientifico per il modello sistemico di gestione del rischio di Federsanità Anci, composto da 30 specialisti del settore che metteranno a disposizione ognuno le proprie competenze al fine di contribuire alla sperimentazione di nuovi approcci operativi per la gestione del rischio in sanità e diffusione di buone pratiche organizzative gestionali per la sicurezza delle cure.
 
“Quello che Federsanità Anci, in collaborazione con Agenas, ha messo a punto è un modello dinamico, sostenibile ed innovativo – ha detto Anna Paola Santaroni, Direttore Generale San Giovanni Battista Acismom e Presidente del Comitato Scientifico di Federsanità Anci – che consente di rendere più sicuri i percorsi organizzativi e gestionali nelle strutture ospedaliere, di diminuire la richieste risarcitorie ed i costi ad essa associati e di riportare il cittadino e l’umanizzazione delle cure alla base del Ssn. Il Terzo Livello è la vera novità introdotta nella nuova versione del Modello. Esso stabilisce il raggiungimento dell’eccellenza e, a differenza dei primi due livelli, che considerano l’Azienda nella sua interezza, è costituito da una serie di specifiche, ognuna delle quali è dedicata ad un particolare tipo di Unità Operativa”.
 
Il Comitato, composto da numerosi risk manager di Aziende sanitarie e rappresentanti di Assobiomedica, Aeronautica Militare, Sihrma, Cepas, Comlas, Luiss BS, Cittadinanzattiva,  AIIC e Ministero della Salute, lavorerà nei prossimi mesi per predisporre uno sviluppo e valorizzazione di quanto già realizzato con il contributo dei 101 presidi ospedalieri fino ad ora coinvolti.

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