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Venerdì 17 NOVEMBRE 2017
Simit. A Piazza San Pietro presidio sanitario per i poveri per curare anche le malattie infettive. A sorpresa la visita del Papa

Durante questa settimana, fino al 19 novembre, tutte le persone bisognose di assistenza sanitaria si potranno recare presso queste strutture per ricevere prestazioni mediche. A sopresa la visita di Papa Francesco.

Papa Francesco ci ha abituato a una certa attenzione da parte sua verso il mondo della sanità. Ieri pomeriggio, il Papa è stato in visita al "presidio sanitario solidale”, un vero e proprio ospedale all’aperto che lui stesso ha voluto nell’ambito delle iniziative che accompagnano la Giornata Mondiale dei Poveri che il Papa ha istituito e che celebrerà domenica prossima. In Via della Conciliazione è stata allestito un vero e proprio  ospedale all’aperto adiacente a Piazza San Pietro, dedicato alla cura e all’assistenza dei poveri.
Sino al 19 novembre, tutte le persone bisognose di assistenza sanitaria si potranno recare presso queste strutture per ricevere prestazioni mediche in ambito ginecologico, dermatologico, cardiologico ed infettivologico. Sarà inoltre possibile eseguire prelievi di sangue finalizzati allo studio delle condizioni cliniche dei pazienti.

“Questa iniziativa sta riscontrando in questi giorni un grande successo e abbiamo ricevuto in queste strutture già  numerose persone in grande difficoltà sociale per offrire loro assistenza - ha sottolineato il Massimo Andreoni, Direttore scientifico della Simit - Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, presente in piazza - In particolare numerosi pazienti si sono recati presso la struttura di malattie Infettive gestita dei medici del Reparto di malattie Infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma per essere visitati. Infatti, nelle condizioni di maggiore indigenza e povertà sono frequenti proprio le patologie infettive di cui sempre di più si sta parlando negli ultimi anni a causa della recrudescenza di alcune forme a seguito anche dei cambiamenti climatici e dei flussi migratori in Europa. Accoglienza, ascolto e cura sono un dovere per tutti noi specialisti e per gli operatori coinvolti”.

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