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Mercoledì 22 NOVEMBRE 2017
Il modello sanitario Piemontese, dal piano di rientro al secondo posto nella Griglia Lea

Uno studio promosso e sostenuto dal Centro d’Eccellenza Interdipartimentale per il Management Sanitario dell’Università del Piemonte Orientale (Ceims) e da Federsanità Anci Piemonte analizza gli ultimi anni del Ssr. E se l’esperienza del piano di rientro ha messo a dura prova il sistema, il percorso di risalita è comunque stato caratterizzato dal recupero e il consolidamento dei caratteri del modello piemontese. LA RICERCA

Esiste un Modello Sanitario Piemontese? E questo, in qualche modo, ha assonanze con altri sistemi regionali o aderenze a quello nazionale? Questi gli interrogativi e le argomentazioni che si pone la ricerca dal titolo “Caratteri giuridico-istituzionali e organizzativi del Sistema sanitario e socio sanitario della Regione Piemonte: individuazione e analisi di un modello regionale d tutela del diritto alla salute” promosso e sostenuto dal Centro d’Eccellenza Interdipartimentale per il Management Sanitario dell’Università del Piemonte Orientale (Ceims) e da Federsanità Anci Piemonte.

Le risposte, secondo il Rapporto, si possono trovare nello studio ma anche e soprattutto nella poderosa risalita della sanità piemontese nell’ambito della sanità nazionale per quanto riguarda la qualità dei servizi erogati, seppur in piano di rientro.

Si tratta, spiega la ricerca, del miglioramento che il Piemonte ha ottenuto nel posizionamento all’interno del ranking dei Ssr elaborato dal ministero della Salute in base alla cosiddetta Griglia Lea, ovvero a quegli indicatori e risultati che consentono di valutare l’adempimento delle Regione agli obblighi di erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni. Passando dal terzo al secondo posto, con il miglior punteggio in termini assoluti mai ottenuto, il Piemonte mostra una “risalita” nella classifica che, confermando un trend positivo, incoraggia rispetto alla capacità dal sistema di reggere (anche) alla difficile fase di attuazione del piano di rientro e, soprattutto, ai problemi che avevano condotto alla sua attivazione.

Come un poderoso spartiacque tra un prima e un dopo, con un complicato e lungo durante, quello che di fatto è stato un commissariamento della sanità piemontese ne ha finito per condizionarne scelte e strategie. La stessa riforma delle rete ospedaliera, accolta con non poche perplessità che ancora permangono in alcune zone della regione, avviene con modi e percorsi dai quali traspare il forte condizionamento ministeriale, esercitato con il famoso e per alcuni famigerato tavolo Massicci.

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