quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 24 NOVEMBRE 2017
Legge di Bilancio. Magi (Sumai): “No alla contrapposizione tra diritti cittadini e diritti personale. Medici si devono mobilitare”

"Possibile che il governo non abbia messo in bilancio risorse eque e certe per il rinnovo dei contratti e delle convenzioni? Se stanno davvero così le cose, forse ha ragione chi, come il professor Ivan Cavicchi, suggerisce la mobilitazione della classe medica come estrema ratio per il rispetto dei nostri diritti". Così il segretario generale Antonio Magi commenta le ultime indiscrezioni sulla manovra.

Se il rinnovo dei contratti dovesse essere a carico delle Regioni non si faranno i nuovi Lea, se l’emendamento sul fumo non dovesse passare non ci saranno i soldi per i rinnovi contrattuali. "Ma che Paese è – si chiede il segretario generale del Sumai Assoprof, Antonio Magi – quello che non programma risorse adeguate e certe per il funzionamento del Ssn e che mette in contrapposizione diritti dei cittadini e diritti del personale sanitario?".
 
“È triste – prosegue Magi - leggere che la sopravvivenza di un bene primario per il Paese come il sistema salute nel suo complesso, inteso come appropriatezza delle cure per il cittadino e qualità del lavoro per gli operatori sanitari tutti, dipenda dall'esito dell'emendamento sul fumo proposto dalla Commissione Sanità con il quale si spera di poter liberare risorse per almeno 600 mln. È possibile che il governo, ad oggi, non abbia messo in bilancio risorse eque e certe per il rinnovo dei contratti e delle convenzioni del personale sanitario che da anni aspetta gli adeguamenti?", prosegue.
 
"È possibile che, secondo quanto riferisce il coordinatore degli assessori regionali al Bilancio Massimo Garavaglia, 'se il peso per il rinnovo dei contratti dovesse ricadere tutto sulle Regioni, non si faranno i nuovi Lea', mettendo quindi in contrapposizione diritti dei cittadini e diritti del personale sanitario? Evidentemente si, questa è la situazione in cui è ridotto non solo il Ssn che già sarebbe grave, ma anche il Paese dove in fondo l’unica cosa che conta davvero è trovare la quadra per un accordo politico in vista delle prossime elezioni. E allora – conclude Magi – forse ha ragione chi, come il professor Ivan Cavicchi, suggerisce la mobilitazione della classe medica come estrema ratio per il rispetto dei nostri diritti".

© RIPRODUZIONE RISERVATA