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Venerdì 24 NOVEMBRE 2017
Influenza. Nel Lazio la campagna entra a regime: distribuite alle Asl 931mila dosi di vaccino

L'obiettivo della Regione è incrementare “consistentemente” il risultato dello scorso anno, 51% vaccinati. Per la campagna investiti 21 milioni di euro, 12 milioni per il vaccino anti-influenzale e 9 milioni per quello anti-pneumococcico. E in vista del forte abbassamento delle temperature annunciato nei prossimi giorni, la Regione Lazio rinnova l’appello a vaccinarsi.

Entra a pieno regime, nella Regione Lazio, la campagna regionale di vaccinazione antinfluenzale e dell’attività di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza 2017/18. Ad oggi sono state consegnate alle Asl 931.046 dosi di vaccino. In considerazione del peggioramento atmosferico annunciato per i prossimi giorni con un forte abbassamento delle temperature, la Regione rinnova l’appello a vaccinarsi.

“L'obiettivo – spiega in una nota - è quello di incrementare consistentemente il risultato dello scorso anno, 51% vaccinati, e per farlo ha già acquisito oltre un milione di dosi di vaccino distribuite in modo gratuito attraverso l’impegno di 5000 medici tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e Servizi vaccinali delle Asl”.

In particolare, la Regione Lazio investe in tutto 21 milioni di euro, 12 milioni per il vaccino anti-influenzale e 9 milioni per quello anti-pneumococcico (“un vaccino gratuito che può essere somministrato contemporaneamente al vaccino anti-influenzale, ma che si fa una sola volta nella vita per proteggersi da pericolose infezioni respiratorie”).

La Regione punta a migliorare il dato di copertura vaccinale sulla popolazione anziana da 65 anni in su (che nel Lazio rappresenta circa il 21% del totale) e su tutte le altre categorie bersaglio. Il vaccino, ricorda, è offerto gratuitamente anche a: tutte le persone di età compresa tra i 6 mesi a 65 anni affette da specifiche patologie croniche; bambini e adolescenti a rischio di sindrome di Reye;  donne che si trovano al secondo e terzo trimestre di gravidanza; familiari e persone che si trovano in contatto con soggetti ad alto rischio; medici e personale sanitario; personale che lavora a contatto con animali; forze dell’ordine, VVFF e Protezione Civile.

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