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Martedì 28 NOVEMBRE 2017
Firenze. Armato di coltello minaccia il personale del PS al Careggi. Gli infermieri chiedono interventi di tutela immediati

Minacciava, scalciava e chiedeva di essere visitato subito. È stato disarmato, fortunatamente senza ferire nessuno, e denunciato. Danilo Massai (Ipasvi Firenze-Pistoia): “Trovare soluzioni prima di arrivare a un punto di non ritorno”. Giannoni (Nursind), “Grave situazione per pazienti e lavoratori, facciamo appello alla DG Calamai”.

Un trentaduenne, nel tardo pomeriggio del 22 novembre, è entrato al Pronto Soccorso del Careggi e ha dato in escandescenze. Chiedeva di essere visitato subito. Urlava, scalciava e, armato di coltello, ha minacciato il personale di turno. L’uomo è stato disarmato e denunciato. Non ci sono fortunatamente stati feriti, ma gli infermieri dell’Ipasvi e del Nursind chiedono interventi immediati per la loro incolumità.

Si torna a parlare dei problemi di sicurezza negli ospedali e nei pronto soccorso solo dopo l’ennesimo episodio grave. La realtà è che a ogni turno, giorno e notte, il personale sanitario vive in una situazione di rischio. Gli infermieri in particolare”, afferma Danilo Massai, presidente del Collegio Ipasvi Firenze-Pistoia, che sollecita interventi immediati: “Non aspettiamo di arrivare a un punto di non ritorno. C’è bisogno di agire subito, in sinergia con le istituzioni, per mettere a punto soluzioni operative ed efficienti che garantiscano a chi lavora in ambito sanitario la possibilità di lavorare in tranquillità e di tutelare la propria sicurezza, insieme a quella dei pazienti”.
 
Sulla stessa linea Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind. “Chiediamo di essere ricevuti subito dal Direttore Generale Monica Calamai, il Pronto Soccorso di Careggi non garantisce le condizioni di sicurezza per chi ci lavora. Spesso sono le infermiere a trovarsi in prima linea, esposte al rischio più grave, anche durante i turni di notte”. Il fenomeno, osserva Giannoni, è “in costante crescita e i nostri ripetuti appelli alla sicurezza restano inascoltati”. “Servono interventi strutturali prima di tutto – prosegue il responsabile Nursind – per mettere al riparo chi si trova in prima linea dalle aggressioni e dargli il tempo di dare l’allarme. Non vogliamo che si ripeta un altro caso Prato, che costò la vita a una persona, prima che si presti attenzione alla questione sicurezza”.

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