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Venerdì 14 OTTOBRE 2011
Regioni, Comuni e Province scrivono a Berlusconi: serve confronto urgente su sviluppo

Gli Enti locali attraverso una lettera congiunta sollecitano il Governo ad un confronto sui temi della crescita e dello sviluppo e propongono sette ricette per il Paese. “Serve azione coordinata e sinergica”.

Dopo un confronto con le Parti sociali, i Presidenti della Conferenza delle Regioni, dell’Anci e dell’Upi, Vasco Errani, Graziano Delrio e Giuseppe Castiglione hanno inviato una lettera congiunta al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e ai Ministri Raffaele Fitto, Roberto Maroni, Giulio Tremonti e Paolo Romani in cui sottolineano che “Il grave momento che stiamo attraversando e la situazione economica sempre più preoccupante rendono necessario un intervento di tutte le Istituzioni della Repubblica per sostenere una nuova fase di sviluppo del Paese”. Un intervento che “è indispensabile nel momento per affiancare le misure di risanamento e di riduzione del debito adottate dal Governo”.
Dopo aver aperto un confronto sul tema dell’autoriforma delle istituzioni, “Regioni, Province e Comuni – scrivono ancora Errani, Delrio e Castiglione - hanno da tempo avviato una riflessione comune per individuare le priorità e gli obiettivi concretamente perseguibili, atti a consentire il superamento dell’attuale fase recessiva”, coinvolgendo le forze sociali del Paese.
“Sui temi dello sviluppo – sottolineano i Presidenti della Conferenza delle Regioni, dell’Anci e dell’Upi - solo un’ azione sinergica e coordinata di tutte le istituzioni e dei soggetti economico-sociali può portare alla definizione di misure realmente efficaci”.
Per questo motivo la Conferenza delle Regioni, l’Anci e l’Upi chiedono al Presidente del Consiglio un “confronto urgente, preliminare al varo delle misure che il Governo si appresta ad emanare (c.d. decreto legge sviluppo)”.
Insieme alla lettera gli Enti locali hanno inviato anche un documento contenente le prime proposte per la crescita dei territori un testo che ieri è stato portato all’attenzione delle forze sociali.
 
I sette i punti cardine su cui Regioni ed Autonomie locali fondano le loro proposte:
1.     Favorire politiche integrate per il sostegno alle imprese, l’innovazione, la ricerca e l’internazionalizzazione.
2.     Rilancio, sostegno e valorizzazione delle politiche attive per la promozione dell’occupazione;
3.     Semplificare le procedure amministrative attraverso un impegno chiaro e irreversibile a favore dello sportello unico delle attività produttive anche attraverso l’avvio di un piano di infrastrutturazione tecnologica che renda stabili le semplificazioni amministrative e consenta di ridurre i costi gestionali.
4.     Ridurre la spesa improduttiva per realizzare infrastrutture e interventi in settori strategici quali ambiente e energie.
5.     Sostenere le imprese anche con la revisione del Patto di Stabilità Interno e con la possibilità di effettuare pagamenti in deroga ai vincoli del patto.
6.     Sbloccare i fondi FAS nei confronti delle Regioni che hanno già approvato i relativi piani attuativi o che hanno dovuto destinare i fondi al ripiano del disavanzo sanitario e sui quali è già intervenuta la presa d’atto da parte del CIPE; utilizzo e finalizzazione delle risorse Fas in investimenti per opere e infrastrutturazioni per il Mezzogiorno, a seguito di una attenta ricognizione sull’ammontare dei fondi stessi.
7.     Incentivare le dismissioni e le valorizzazioni del patrimonio immobiliare e l’utilizzo delle risorse conseguenti per lo sviluppo, l’abbattimento dello stock del debito nonché per sostenere la spesa in conto capitale”.

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