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Lunedì 11 DICEMBRE 2017
Demenza precoce. Le curve cognitive la scovano

La demenza potrebbe essere scoperta in una fase molto molto precoce. Attraverso un nuovo strumento chiamato CognitiveQutient, che, segue grazie al test Mini Mental State Examination il declino cognitivo delle persone. Attraverso i punteggi del test si ottengono delle ‘curve’ cognitive. È quanto emerge da uno studio pubblicato dal Canadian Medical Association Journal.

(Reuters Health News) – Le curve cognitive aiutano a distinguere la demenza precoce dall’invecchiamento fisiologico. Un nuovo modello basato sul normale declino cognitivo, che tenga conto di parametri come l’età e il grado di istruzione, potrebbe essere utilizzato per identificare i pazienti nelle prime fasi della demenza. Questo quanto emerge da un recente rapporto reso noto dal Canadian Medical Association Journal, CMAJ.
 
“Essere in grado di proteggere precocemente questi pazienti, quando stanno iniziando a ‘cadere fuori dalla curva’, permette di intervenire e di ottenere un impatto importante”, dice Robert Laforce Jr. dell’Université Laval in Quebec, uno degli autori dello studio.
 
La premessa
Simile alle tabelle di crescita utilizzate negli ambulatori dei pediatri, queste curve predittive consentono ai medici di monitorare la funzione cognitiva dei pazienti nel tempo, hanno spiegato Laforce e colleghi nel rapporto pubblicato lo scorso 4 dicembre. Il nuovo modello si chiama QuoCo (quoziente cognitivo) e tiene conto dell’età e dell’istruzione l’età. Il punteggio ottenuto attraverso un test di screening detto Mini Mental State Examination, MMSE, è in grado di seguire il declino cognitivo nel tempo. Molti medici usano l’MMSE per trattare i loro pazienti più anziani con deterioramento cognitivo, fanno notare i ricercatori, tuttavia non è ancora ben chiaro quale sia il modo migliore per interpretare questi punteggi. “Spesso i medici decidono di effettuare il test anche se non sanno veramente quale sia il suo reale valore”, puntualizza Laforce.

Lo studio
Laforce e colleghi hanno utilizzato i dati dello studio canadese su salute e invecchiamento condotto su quasi 8.000 pazienti di età uguale o superiore a 65 anni e, per sviluppare ‘curve’ che mostrassero il normale declino cognitivo nel tempo. Le curve erano basate sul MMSE, che i partecipanti allo studio avevano completato al basale, poi dopo 5 anni e dopo 10 anni. Le curve cognitive hanno mostrato una sensibilità dell’80% e una specificità dell’89% nel distinguere tra persone con demenza e controlli sani. Gli studiosi hanno convalidato il modello su un set di dati che includeva 6.501 persone del Centro di coordinamento nazionale Alzheimer.
 
“Questo è uno strumento semplice e di facile utilizzo che consente a tutti i medici di monitorare le prestazioni dei loro pazienti sulle funzioni cognitive nel tempo” dicono i ricercatori. Il passo successivo sarà riuscire a far sì che i medici di famiglia e gli specialisti della demenza in tutto il mondo possano usare il QuoCo nella pratica clinica.

Fonte: CMAJ

Anne Harding

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

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