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Giovedì 14 DICEMBRE 2017
Ripianato con 20 milioni il deficit 2015 delle Asl e prorogati con 100 milioni i piani personalizzati per le persone con disabilità

“Diamo continuità ai 37 mila Piani finora finanziati – spiega Arru – e abbiamo previsto che vengano rivalutati, entro i primi tre mesi del prossimo anno, secondo criteri aggiornati e che tengono conto della capacità economica della persona (ISEE 2018) e, dove necessario, della scheda di valutazione sanitaria”.

La Giunta regionale sarda ha ripartito, come proposto dall’assessore Luigi Arru, 20 milioni tra le aziende del servizio sanitario per la totale copertura del disavanzo 2015, sino a ora accertato, e in acconto per quello del 2016.

Con altri 300 mila euro, trasferiti all’Ats, si è deciso di proseguire con le attività di profilassi vaccinale contro la febbre catarrale degli ovini: la Giunta ha stabilito che le risorse siano ripartite dalla stessa ATS tra le singole ASSL sulla base dei relativi fabbisogni necessari per una tempestiva esecuzione delle attività.

Sono stati prorogati poi per il 2018 i piani personalizzati per le persone con disabilità (legge 162/98), mentre i piani di nuova attivazione nel 2018 avranno decorrenza dal 1 maggio.

La Giunta ha accolto la proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru: la copertura dei Piani, stimata in 100 milioni, arriverà con l’approvazione della manovra finanziaria all’esame del Consiglio regionale.

“Diamo continuità ai 37 mila Piani finora finanziati – spiega Arru – e, al contempo, abbiamo previsto che vengano rivalutati, entro i primi tre mesi del prossimo anno, secondo criteri aggiornati e che tengono conto della capacità economica della persona (ISEE 2018) e, dove necessario, della scheda di valutazione sanitaria”.

“Il sistema di valutazione e finanziamento degli interventi per il sostegno delle persone non autosufficienti – afferma ancora l’assessore - è stato interessato da un processo di revisione normativa e da una sperimentazione che ha consentito di studiare gli esiti dell’implementazione del nuovo sistema di valutazione, mettendone in evidenza i punti di forza e debolezza sia rispetto al processo che alle schede di valutazione. Il nuovo sistema – prosegue l’assessore - dà garanzia di una migliore appropriatezza nella valutazione delle persone, in quanto permette una reale integrazione della presa in carico sanitaria e sociale e in tempi più rapidi rispetto al passato”.

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