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Giovedì 20 OTTOBRE 2011
Embrioni crioconservati. Veronesi: “Usare per ricerca quelli in sovrannumero”. Roccella: “Richiesta strumentale”

Per Umberto Veronesi se gli embrioni sovrannumerati fossero offerti alla ricerca, questa compierebbe molti passi avanti. Ma il sottosegretario alla Salute Roccella replica: "Proprio l'esistenza di embrioni abbandonati dimostra che la ricerca non li chiede affatto”.

Offrire alla ricerca gli embrioni abbandonati e destinati a morire permetterebbe alla ricerca di compiere enormi passi avanti. Ne è convinto Umberto Veronesi, che all'indomani della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha stabilito che la ricerca scientifica che implichi l’utilizzazione di embrioni umani non può ottenere la protezione del diritto dei brevetti e in occasione delle conferenza stampa di ieri per presentazione della Conferenza mondiale “Science for peace”, in programma da domani a Milano, ha parlato così degli embrioni sono più richiesti dalle coppie che li hanno generati e che giacciono abbandonati nei centri di fecondazione assistita.
Per il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, si tratta però “solo di una richiesta strumentale”. Secondo Roccella, infatti, “è proprio l'esistenza di quei milioni di embrioni indicati dal Prof. Veronesi, abbandonati nelle cliniche di tutto il mondo, anche nei paesi dove potrebbero essere destinati alla ricerca, a dimostrare che la ricerca non li chiede affatto. A centinaia di migliaia sono crioconservati ad esempio negli Stati Uniti, dove sono state prodotte le prime linee di cellule staminali embrionali, e dove non esiste alcun divieto a questo tipo di studi, finanziati da fondi privati e statali. In altri paesi europei, come ad esempio Gran Bretagna e Danimarca, gli embrioni non più richiesti dalle coppie vengono distrutti dopo un certo numero di anni, senza alcuna protesta da parte dei ricercatori, che evidentemente non ne rivendicano l'uso”.
“Gli scienziati – secondo il sottosegretario - eventualmente ne vorrebbero di ‘freschi’, cioè creati appositamente per essere distrutti in laboratorio. Che gli embrioni abbandonati nel nostro paese vengano destinati ai laboratori di ricerca – ha concluso Roccella - è sempre stata solo una richiesta strumentale, l'ennesimo tentativo di ridurre a puro materiale biologico una vita umana nel suo stadio iniziale”.
 

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