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Martedì 09 GENNAIO 2018
Palermo. Tre infermieri aggrediti dai familiari dei pazienti in 24 ore

Negli ultimi cinque anni negli ospedali siciliani sono state segnalate almeno 63 aggressioni a carico di infermieri; 15 solo nel 2017. I sindacati chiedono l’intervento dell'assessore regionale alla Salute

Due aggressioni a carico di infermieri si sono verificate lo scorso 7 gennaio a Palermo.
Nel primo episodio, verificatosi all’ospedale Di Cristina (il cosiddetto “ospedale dei Bambini”), il padre di un piccolo paziente ha aggredito due infermieri; nel secondo un paziente dell’ospedale Cervello di via Trabucco, a causa dei tempi d'attesa considerati troppo lunghi, ha dato in escandescenza.

“La misura è colma, tutto questo non è più tollerabile”, affermano Aurelio Guerriero e Vincenzo Augello, rispettivamente segretario territoriale NurSind di Palermo e Segretario Aziendale dell’Ospedale Civico. “Siamo pronti a tutte le forme di protesta al fine di garantire una maggiore tutela dei pazienti e di tutti gli operatori sanitari”.

“Negli ultimi cinque anni abbiamo denunciato, soltanto nei vari presìdi ospedalieri siciliani, almeno 63 aggressioni, di cui 12 nel 2015, 14 nel 2016 e 15 nel 2017”, spiega Calogero Coniglio il segretario territoriale e coordinatore nazionale della Fsi-Usae Federazione sindacati autonomi indipendenti. “Abbiamo denunciato più volte a Procure, Questure, Prefetture, Assessorato regionale della Salute e a Sindaci, la mancanza di sicurezza del personale sanitario nelle strutture sanitarie siciliane. Chiediamo adesso un intervento dell'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza al quale abbiamo inviato il nostro dossier e chiesto un incontro per discutere sulle disposizioni che mirano a garantire la sicurezza, l'ordine pubblico e l'incolumità di cittadini ed operatori sanitari presso le strutture ospedaliere. Un provvedimento diventato ormai necessario e che non può essere più rimandato”, conclude Coniglio.
 

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