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Giovedì 18 GENNAIO 2018
Tre maiali positivi alla peste suina. Dito puntato contro il pascolo brado illegale

Le autorità sanitarie hanno abbattuto tempestivamente tre capi di bestiame in un allevamento risultata in regola a fine settembre. Per l’Istituto zooprofilattico sperimentale la pratica del pascolo brado illegale rischia di rendere impossibile il contenimento della malattia.

Dopo l’abbattimento di quasi 300 maiali allevati allo stato brado nei giorni scorsi e alla successiva constatazione della positività alla Trichinella per una parte di essi, continua l’allerta sanitaria in Sardegna.

Ieri sono stati abbattuti tre maiali positivi alla peste suina africana in un allevamento in agro di Aritzo, ai piedi del Gennargentu. A compiere l’intervento, il servizio veterinario di sanità animale della ASSL di Nuoro, il personale del GIV (Gruppo di intervento veterinario regionale) e dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della PSA che hanno subito attivato tutte le procedure per la bonifica e la messa in sicurezza dell’area e avviate le indagini epidemiologiche per capire come il virus sia potuto entrare nell’allevamento. L’azienda sede di focolaio - fanno sapere le autorità - era stata sottoposta a controllo sanitario lo scorso 28 settembre con esito negativo per il virus e gli anticorpi della PSA.
Quello verificatosi ieri è il primo focolaio di peste suina dopo sei mesi in Barbagia: l'ultimo si era verificato a Sorgono lo scorso mese di luglio.

Dall’Istituto zooprofilattico sperimentale, che si è occupato delle analisi di laboratorio sui campioni prelevati dai suini prima dell’abbattimento e di riscontrarne quindi la positività, hanno fatto sapere che “la pratica del pascolo brado illegale, ancora in uso in alcuni territori dell’area e in forma costante nel confinante agro di Desulo, continua a rendere le zone del Gennargentu fortemente contaminate dalla malattia, con possibilità di contagio e di circolazione del virus particolarmente elevate”.

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