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Giovedì 18 GENNAIO 2018
Accordo sindacati-Fondazione Don Gnocchi: “Ristabilite normali relazioni sindacali”

Si chiude una lunga vertenza. Tra i termini dell’accordo, il riconoscimento dell'esistenza di due filiere diverse: una socio-assistenziale, una riabilitativa-sanitaria. Riconosciuti anche i tempi di vestizione e, in via sperimentale, l’attribuzione di premi legati alla produttività.

“Grazie a questo importante accordo, abbiamo ristabilito normali relazioni sindacali che favoriranno l'avvio di trattative per la contrattazione di secondo livello, struttura per struttura”. Così le sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno commentato l’accordo raggiunto nella notte con la Fondazione Don Gnocchi, che chiude una lunga vertenza.

“Con l'accordo abbiamo dato finalmente una prima risposta alle lavoratrici e ai lavoratori penalizzati dalle scelte unilaterali della parte datoriale”, scrivono i sindacati. “Si apre adesso un percorso che si realizzerà in due momenti: il primo vedrà l'istituzione di un regime contrattuale condiviso e transitorio per la gestione dei rapporti di lavoro; il secondo, a partire dal 1 gennaio 2020, vedrà la messa a regime di quanto oggi concordato”.

Diversi i punti dell’accordo: “di fondamentale importanza - spiegano le organizzazioni sindacali - è il riconoscimento dell'esistenza di due filiere diverse: una socio-assistenziale, alla quale sarà applicato il CCNL ARIS RSA e CDR; l'altra riabilitativa-sanitaria, alla quale sarà applicato il CCNL ARIS Sanità. Abbiamo inoltre ottenuto la quantificazione a 14 minuti a turno come tempo di vestizione e consegna; infine, il riconoscimento di un importo lordo  una tantum  ai lavoratori assunti prima del 7 dicembre 2015”.

Inoltre, “in via sperimentale abbiamo definito indicatori per la corresponsione di ulteriori premi legati alla produttività che, su richiesta, possono essere convertiti in welfare per lavoratrici, lavoratori e famiglie; e ottenuto l'erogazione di buoni spesa, indipendentemente dal periodo di assunzione, per ciascuno degli anni 2018 e 2019”.

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