quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 26 OTTOBRE 2011
Novartis. Cresce il fatturato ma riduce attività produttiva a Torre Annunziata

In Italia l’intervento riguarderà la cessazione dell’attività produttiva di Desferal. “Questa ’attività - spiega il Gruppo - è ormai residuale”, con “costi di produzione insostenibili in relazione ai volumi richiesti”. Si tratta con i sindacati per riallocazioni e prepensionamenti.

Utili e fatturato crescono, ma Novartis annuncia un massiccio piano di riduzione dei costi con il taglio di 2mila posti di lavoro in Svizzera e negli Stati Uniti e la chiusura di due siti in Svizzera e uno in Italia. In particolare, sottolinea una nota dell’azienda, per l’Italia “la cessazione si riferisce esclusivamente alla produzione di Desferal per via fermentativa (Chemical Operations), un’attività ormai residuale e di scarsa incidenza per l’insediamento”, con “costi di produzione insostenibili in relazione ai volumi richiesti”. L’attività sarà trasferita “a uno dei propri qualificati terzisti” che assicureranno “la continuità della fornitura del farmaco ai pazienti che ne avranno bisogno”.
Quanto al futuro del sito di Torre Annunziata, il Gruppo internazionale Novartis assicura che “manterrà inalterato il suo ruolo di polo industriale strategico d’eccellenza, focalizzato sulla produzione di farmaci in forma solida per oltre 100 mercati mondiali. Con oltre 400 dipendenti, lo stabilimento Novartis Farma di Torre Annunziata è un centro produttivo d’eccellenza del Gruppo Novartis e uno dei maggiori insediamenti farmaceutici dell’Italia meridionale”. Mentre per la cessazione della produzione di Desferal, spiega che è stato avviato il dialogo con gli interlocutori sindacali al fine di trovare “le migliori soluzioni possibili, inclusi la ricollocazione di risorse all’interno della produzione farmaceutica e i prepensionamenti”.

Nel contesto generale, tuttavia, il gruppo farmaceutico svizzero ha presentato ieri dati positivi. Nel terzo trimestre il fatturato è cresciuto del 18% (+12% in valuta costante, v.c.) a 14,8 miliardi di dollari; nei primi nove mesi l’incremento è del 20% (+15% v.c.), a 43,8 miliardi di dollari.
Al netto degli eventi eccezionali, il risultato operativo è aumentato dell’11%(+15% v.c.) a 4,1 miliardi di dollari; il margine operativo, pari al 27,7%, sale di 0,6 punti percentuale in v.c.; nei nove mesi il margine è del 28,2%, con un incremento di 0,5 punti percentuale in v.c.
L’utile per azione, al netto degli eventi eccezionali, cresce del 7% a 1,45 dollari (+10% v.c.) da 1,36 dollari del periodo precedente.
Il free cash flow sale del 27%, a 3,7 miliardi di dollari.
Oltre a quello italiano, ci saranno però ulteriori interventi per incrementare la produttività e compensare la pressione sui prezzi. “Tra queste iniziative – annuncia il Gruppo – la riorganizzazione della produzione nell’ambito della rete internazionale Novartis, con la chiusura di due siti in Svizzera; ristrutturazione di gran parte dell’organizzazione dello sviluppo in Svizzera e Stati Uniti, con trasferimento di alcune attività di ricerca dalla Svizzera agli Stati Uniti”. Complessivamente, si avrà una riduzione di circa 2.000 posizioni lavorative nel Gruppo, “soprattutto in Svizzera e negli Stati Uniti compensata da 700 nuovi posti in Paesi a più basso costo e in altri Paesi”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA