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Mercoledì 24 GENNAIO 2018
Acido folico e vitamine in gravidanza contro l’autismo

Ancora un’evidenza a favore dell’assunzione di acido folico e vitamine in gravidanza. Viene da uno studo israeliano che ha valutato i dati relativi a oltre 11 mila bambini nati tra il 2003 e il 2007. Chi assume questi integratori vede ridurre le possibilità che il proprio bambino vada incontro a un disturbo dello spettro autistico del 44%

(Reuters Health) – Le donne che assumono acido folico e vitamine prima e durante la gravidanza avrebbero un rischio, rispettivamente, inferiore del 61% e del 73% di avere bambini che soffriranno di autismo. A evidenziarlo è uno studio israeliano pubblicato su Jama Psychiatry. La ricerca è stata coordinata da Stephen Levine, dell’Università di Haifa.

Lo studio
Le carenze vitaminiche nelle madri sono da tempo evidenziate come una delle cause dei difetti del tubo neurale. Anche se alle donne in gravidanza viene consigliato di assumere integratori a base di acido folico e vitamine, non ci sarebbero però evidenze che questa abitudine riduca il rischio di autismo. Per studiare questo aspetto i ricercatori israeliani hanno esaminato dati provenienti da 11.917 bambini le cui madri avevano preso acido folico e vitamine, da soli o in associazione, prima della gravidanza, e 21.884 bambini nati da madri che avevano assunto queste sostanze durante la gravidanza. I bimbi erano nati tra il 2003 e il 2007. Entro il 2015, 572 di questi, pari all’1,3%, ha ricevuto una diagnosi di disordine dello spettro autistico.

Promossi acido folico e vitamine
Dai risultati sarebbe emerso che le madri che usavano l’acido folico prima della gravidanza avevano un rischio inferiore del 44% di avere un bambino con autismo, mentre la riduzione del rischio arrivava al 68% se assumevano acido folico durante la gravidanza. Le donne che usavano solo vitamine, prima della gravidanza, avevano invece il 64% in meno di probabilità di avere un figlio autistico e un rischio inferiore del 65% se assumevano questi integratori durante la gravidanza.

“Non è ancora chiaro se siano l’acido folico o altri nutrienti a determinare la riduzione del rischio di autismo”, dice Joseph Braun, della Brown University di Providence, in Usa, non coinvolto nello studio. Inoltre, “altri fattori comportamentali o di stile di vita potrebbero contribuire a ridurre questo rischio, come una maggiore attività fisica o livelli più bassi di obesità, attitudini più diffuse tra le donne che assumono integratori a base di vitamine e acido folico”. In ogni caso, le donne “dovrebbero cominciare a prendere l’acido folico prima della gravidanza e proseguire almeno per il primo trimestre”, ribadisce Rebecca Schmidt, del Mind Institute dell’Università della California, Davis School of Medicine di Sacramento.

Fonte: Jama Psychiatry

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Nutri & Previeni)

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