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Mercoledì 31 GENNAIO 2018
Ema. Ecco il testo del ricorso del Governo italiano alla Corte di Giustizia UE per “difetto di istruttoria” nella scelta di Amsterdam come sede e la richiesta di assegnazione a Milano 

Nel ricorso il Governo italiano chiede l’annullamento della decisione per la non corrispondenza della realtà dei fatti a quanto "rappresentato nell’offerta", fatto che si "riverbera sulla validità della decisione finale" e, per conseguenza, chiede di stabilire l’assegnazione della sede alla città di Milano. IL TESTO DEL RICORSO.

Il Governo italiano ha impugnato davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea la decisione, adottata a margine della riunione del 20 novembre 2017 – 14559/17, del Consiglio dell’Unione europea in formazione ‘affari generali’, pubblicata attraverso comunicato stampa che ne contiene il resoconto (Outcome of the Council meeting (3579th Council meeting): cfr., in All. A.1, il comunicato stampa medesimo, Presse 65, provisional version), nella parte in cui si è stabilito che la nuova sede dell’Agenzia europea per i medicinali (in prosieguo l’«EMA») fosse collocata ad Amsterdam.

A sostegno del ricorso, il Governo italiano ha proposto un unico motivo di ricorso, di sviamento di potere per difetto di istruttoria e travisamento dei fatti, indotto dalla non corrispondenza della situazione di fatto della sede di Amsterdam alle informazioni fornite in sede di offerta”.

Questa la nota trasmessa dall’Avvocatura generale dello Stato, annunciando il ricorso contro la decisione del Consiglio dell’Unione europea di spsostare la sede Ema nel dopo Brexit da Londra ad Amsterdam. Ricorso in cui si chiede esplicitamente la riassegnanzione della sede a Milano.

Nel ricorso il Governo italiano chiede l’annullamento della decisione, perché "posto che la decisione di assegnazione della sede è avvenuta sulla base di una verifica meramente 'cartacea' delle dichiarazioni di parte, la veridicità di queste dichiarazioni costituiva presupposto essenziale per la legittimità della decisione e, specularmente, l’aver fornito – non importa se volontariamente o meno – informazioni inesatte o fuorvianti determina un evidente vizio del procedimento valutativo posto a base della decisione assunta".

Quindi “la non corrispondenza della realtà dei fatti a quanto rappresentato nell’offerta non può non riverberarsi sulla validità della decisione finale”.

Il Governo italiano chiede quindi alla Corte di Giustizia Europea di richiedere “al Regno dei Paesi Bassi, all’EMA e a ogni altra istituzione, organo o organismo, di fornire tutte le informazioni necessaria a dar conto dell’idoneità di Amsterdam, quale sede dell’EMA, a soddisfare i criteri” individuati per la procedura dell’assegnazione della sede in cui si dava particolare rilievo alla necessità che le Agenzie potessero assumere le proprie funzioni alla data del recesso del Regno Unito dall’Unione e alla continuità operativa delle Agenzie (che implicava anche la capacità di garantire una transizione agevole nella nuova sede), “e la coincidenza di tali informazioni con quelle poste a base dell’offerta; disporre ogni altro eventuale mezzo istruttorio ritenuto utile all’accertamento dei fatti”.

E chiede soprattutto di “annullare la decisione adottata a margine della riunione del 20 novembre 2017– 14559/17, del Consiglio dell’Unione europea in formazione “affari generali”, pubblicata attraverso comunicato stampa che ne contiene il resoconto … nella parte in cui si è stabilito che la nuova sede dell’Agenzia europea per i medicinali fosse collocata ad Amsterdam e, per conseguenza, stabilire l’assegnazione della sede alla città di Milano”.

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