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Mercoledì 31 GENNAIO 2018
Contratto. Anche infermieri annunciano sciopero il 26 febbraio. Nursind: “Non accettiamo compromessi al ribasso”

Per il sindacato degli infermieri, che comunicherà oggi la decisione di incrociare le braccia alla commissione di garanzia, sono state al momento disattese tutte le proposte avanzate dalla categoria. Bottega: “Saranno 24 ore di sciopero e nelle prossime ore ne stabiliremo anche le modalità”. Non è esclusa l’ipotesi di una manifestazione a Roma

“Dopo nove anni di blocco contrattuale, gli infermieri non intendono accettare compromessi al ribasso. Di fronte all’assenza di passi in avanti al tavolo Aran, sia sul piano normativo che su quello contrattuale, quindi, abbiamo deciso di scioperare il prossimo 26 febbraio”.
 
Lo annuncia Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind, che proprio oggi comunicherà la decisione del sindacato alla commissione di garanzia. “Saranno 24 ore di sciopero a partire dalle 7 del mattino – ha detto – nelle prossime ore ne stabiliremo anche le modalità. Non è esclusa neppure l’ipotesi di una manifestazione a Roma”.
 
In attesa dell’atto di indirizzo da parte della conferenza delle Regioni, il NurSind evidenzia come siano state, al momento, disattese tutte le proposte avanzate dalla categoria: “Abbiamo chiesto che le risorse stanziate per il 2018 siano destinate prioritariamente a risolvere le questioni poste al tavolo, dalla revisione delle indennità al finanziamento delle competenze avanzate e specialistiche, dal riconoscimento del cambio divisa e del tempo consegna all’inderogabilità delle norme sull’orario di lavoro – prosegue Bottega – purtroppo abbiamo dovuto prendere atto che il governo non ha incrementato adeguatamente il Fondo sanitario nazionale, fonte di finanziamento del nostro rinnovo contrattuale e della garanzia dei Lea”.
 
“È per tali ragioni – ha concluso – che il nostro sciopero, a ridosso delle elezioni, ha una forte valenza politica: manifestare dissenso a una proposta contrattuale peggiorativa rispetto al precedente contratto, prima di dimostrarlo anche nelle urne”.
 
 
 
 
 

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