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Lunedì 31 OTTOBRE 2011
Abruzzo. Chiodi: “Deficit azzerato e conti in equilibrio”

Così il governatore Chiodi ha illustrato venerdì scorso a Chieti in un confronto con il Ministro Fazio i risultati raggiunti dalla Giunta sulla sanità. “Abbiamo ridotto l’indebitamento del 14% e per la prima volta nella storia possiamo parlare di Abruzzo ‘Versione 2.0’”.

Venerdì scorso a Chieti, il presidente della Regione e Commissario ad acta per la sanità, Gianni Chiodi,  in occasione del  confronto con il Ministro per la Salute, Ferrucio Fazio, sul tema "Dal Piano di Rientro al Piano di Sviluppo - Verso una Sanità più efficiente al servizio del cittadino", ha illustrato le direttrici che stanno portando la sanità abruzzese fuori da una grave situazione di deficit. Soddisfazione per il riequilibrio dei conti è stata espressa dal ministro  Fazio che annunciato la decisione del ministero di stanziare 255 milioni di euro per l'ammodernamento degli ospedali della regione dalla diagnostica alla strumentazione medica e, ovviamente, in prospettiva della costruzione dei nuovi cinque ospedali.  “La sanità abruzzese - ha ricordato Chiodi -  è stata la prima ad essere commissariata per il modo in cui aveva gestito il sistema sanitario. Questo ha determinato l'intervento dello Stato e delle altre Regioni che non tolleravano più il fatto di vedere l'Abruzzo mettere a repentaglio non solo i propri conti, ma anche quelli delle altre Regioni”.
 
Per il governatore è stata questa situazione a rendere necessario il Piano di rientro dal deficit sanitario. “Nel 2007 – ha spiegato Chiodi - il sistema delle Regioni ha, in sostanza, acconsentito a dare un aiuto all'Abruzzo, ormai in default, per far fronte alle obbligazioni già contratte, a patto, però, che rientrasse di tutti i debiti già esistenti relativamente ai disavanzi delle passate gestioni.  In più la Regione era tenuta a migliorare il proprio sistema sanitario dal punto di vista dei livelli di assistenza. Poi è arrivato il Commissariamento che, invece, è stato l'effetto di altri fenomeni disdicevoli e cioè l'utilizzo delle risorse del Fondo sanitario nazionale anche per scopi diversi dalla sanità e quindi per coprire parte dei bilanci regionali”.  
Un debito enorme, derivante da distrazioni di fondi, arrivato a ben 528 milioni di euro, 1000 miliardi delle vecchie lire. “Il disavanzo accumulato in dieci anni era addirittura pari a circa 2 miliardi e mezzo di euro, - ha puntualizzato il Commissario ad acta  - tanto che l’Abruzzo è stata definita  ‘Regione Canaglia’. Le liste d'attesa, già allora, erano lunghissime. Mancavano del tutto i controlli nei confronti della sanità privata ed il blocco del turn-over, da un certo punto in poi, ha impedito di continuare a formare la classe medica”.
 
Chiodi ha così delineato la rotta, fatta di riduzione degli sprechi e degli eccessi e finalizzata alla creazione di condizioni per poter investire nella qualità dei servizi, che sta facendo uscire la Regione dal deficit. “Questo percorso – ha detto - , da una parte, ha consentito nel 2010, per la prima volta nella storia della Regione,  di  registrare un equilibrio nella gestione economica del sistema sanitario regionale e  dall’altra, ha permesso lo start up di indispensabili forme di riorganizzazione di attività e strutture, attraverso la definizione dei fabbisogni sanitari”.
 
Tra questi fatti nuovi Chiodi ha citato la riconversione dei piccoli ospedali (obsoleti e non più sicuri) in presidi territoriali; la rimodulazione delle unità operative e dei dipartimenti. Condizione necessaria per  ammoderna gli ospedali per acuti e  renderli più efficaci nella medicina attuale e futura; l’integrazione delle reti sia ospedaliera che territoriale. Per quanto attiene, invece, alle misure di controllo della spesa pubblica per la sanità,  una misura indispensabile per il raggiungimento dell'equilibrio di bilancio è stata  per il governatore, “la definizione dei tetti totali di spesa della spedalità privata sia per i pazienti residenti in regione che per quelli di fuori,tetti mantenuti inalterati rispetto al 2010 e, per la prima volta nella storia, fissati per un biennio”. Poi, recentemente, si è avuta l’approvazione del piano regionale per la riduzione delle liste d’attesa, l’attuazione di gare regionali in unioni di acquisto, la dotazione della Carta dei Servizi che ha l’obiettivo di fornire informazioni sull’accesso e sulla fruibilità dei servizi sanitari offerti dalla nostra regione. Siamo entrati così nella fase che prevede  l'ottimizzazione delle risorse, anche attraverso l’integrazione e la cooperazione tra pubblico e privato.
“Ora – ha concluso - grazie al raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario, l’Abruzzo vuole rientrare a pieno titolo tra le Regioni italiane che meritano di essere definite “Virtuose”, attivando l’Abruzzo versione 2.0, un circuito di sviluppo  in grado di aumentare la qualità e ridurre contemporaneamente il costo del servizio. Un risultato che punta, nel giro di poco tempo, a trasformare  la regione in un polo di eccellenza nella sanità pubblica italiana”.

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