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Martedì 13 FEBBRAIO 2018
Carenza medici. Carnevali (PD): “Sì alla laurea abilitante”

L'obiettivo è quello dell'azzeramento del divario tra studenti e specializzazioni: "Diventi obiettivo strategico nazionale", dice la deputata Dem. "Ad oggi, grazie all'impegno profuso in questi anni - prosegue Carnevali - siamo a quota 7400 borse di studio: 6.000 borse di studi all'anno di specializzazione (non era mai stato raggiunto un numero così alto di borse di specialità, quasi raddoppiato rispetto alle 3500 del 2013), a cui dobbiamo sommare le 900 borse di formazione in medicina generale messe a disposizione ogni anno dal Ministero della Salute".

"Per far fronte alla carenza di medici a cui andremo incontro in un futuro prossimo, bisogna azzerare lo squilibrio tra il numero dei laureati in medicina e gli accessi alle successive specializzazioni, comprese quelle di medicina generale. E' necessario ridurre i tempi oggi troppo lunghi tra il conseguimento della laurea e l'esame di stato, valutando l'introduzione della laurea abilitante". Elena Carnevali, deputata PD, sostiene che per garantire un numero adeguato di medici per il futuro e bilanciare il numero di professionisti che andranno in pensione "la soluzione potrebbe essere anche quella di una laurea abilitante, che consenta di svolgere l'Esame di stato subito dopo il suo conseguimento".
 
"Ad oggi, grazie all'impegno profuso in questi anni - prosegue Carnevali - siamo a quota 7400 borse di studio: 6.000 borse di studi all'anno di specializzazione (non era mai stato raggiunto un numero così alto di borse di specialità, quasi raddoppiato rispetto alle 3500 del 2013), a cui dobbiamo sommare le 900 borse di formazione in medicina generale messe a disposizione ogni anno dal Ministero della Salute".
 
"Puntiamo ad azzerare il divario tra i laureati e le scuole di specializzazione e di formazione in medicina generale; un obiettivo strategico nazionale - conclude Carnevali - da programmare con il coinvolgimento delle regioni che oggi finanziano 500 borse di specializzazione all'anno. Si tratta di un investimento sulla salute pubblica, sul capitale umano e sull'indotto che può produrre in termini di ricerca, sviluppo e crescita nel Paese".

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