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Giovedì 03 NOVEMBRE 2011
Medici di famiglia. La Simg mette in campo 10 borse di studio per i giovani

L'obiettivo è costruire un ponte tra la vecchia e la nuova generazione di professionisti. I neo specialisti lavoreranno negli studi medici e affiancheranno i colleghi esperti in attività di management, ricerca scientifica e valutazione di programmi di epidemiologia clinica.

Più di 800 giovani medici di famiglia ogni anno in Italia escono dai Corsi di Formazione Postlaurea. Ma pochi riescono a inserirsi subito nel mondo del lavoro. Per affiancare le nuove leve nel primo periodo post-universitario, la Società Italiana di Medicina Generale (Simg) ha istituito dieci borse di studio destinate ai giovani neo specialisti. Grazie ai contributi, i selezionati potranno lavorare negli studi medici e affiancare colleghi esperti in attività di management della professione, ricerca scientifica e valutazione di programmi di epidemiologia clinica. “La nostra professione deve essere rafforzata dal punto di vista organizzativo e strutturale – spiega Claudio Cricelli, presidente Simg –. La costruzione di una nuova medicina generale rappresenta la precondizione perché i giovani professionisti siano attratti da questo lavoro. È necessario potenziare le cure primarie continuando a sviluppare strumenti in grado di misurare la qualità assistenziale, senza dimenticare l’autovalutazione delle proprie performance. Mettiamo a disposizione dei giovani medici un know how, costituito dagli strumenti di appropriatezza professionale elaborati dalla nostra società scientifica. Queste borse di studio rappresentano un valore aggiunto alla loro formazione e un sostegno economico per facilitarne il cammino professionale”.


Il bando per le Borse di Studio verrà presentato nel corso del XXVIII Congresso della Simg che si terrà a Firenze dal 24 al 26 novembre ed al quale i medici in formazione ed in attesa di accedere alla Medicina Generale potranno partecipare gratuitamente e con facilitazioni per il soggiorno.

Di tutti questi aspetti si parlerà anche al convegno sulla “Medicina generale del futuro”, che si svolgerà il 5 novembre a Perugia. L’obiettivo è lanciare un ponte ideale di collegamento fra vecchie e nuove generazioni di professionisti. Il momento principale della giornata sarà, infatti, il confronto fra tirocinanti e medici, per permettere ai giovani di far sentire la loro voce. Al centro del dibattito un’analisi specifica della situazione umbra e di altre realtà regionali. “Si tratta di un progetto fortemente voluto dalla Simg, pensato e destinato esclusivamente alle nuove leve – sottolinea Alessandro Rossi, responsabile nazionale Ufficio di Presidenza Simg e membro dell’Osservatorio ministeriale sulla formazione in medicina generale –. Pochissimi iniziano subito a praticare come medico di famiglia. L’età media dei camici bianchi del Servizio sanitario nazionale oscilla infatti tra i 50 e i 60 anni, i meno fortunati vengono chiamati per guardie mediche o continue sostituzioni per molti anni. Noi vorremmo evitare che rimangano precari. Cerchiamo di stabilire un link tra i giovani e la comunità scientifica, offrendo loro un’esperienza lavorativa e di ricerca”.

“Grazie a questa iniziativa – conclude Cricelli – i nuovi colleghi avranno accesso agli innovativi strumenti messi a disposizione dalla Simg, come il MilleGPG (un software di ultima generazione, sviluppato per supportare i professionisti nel Governo clinico delle cure primarie), in grado di supportare le attività decisionali del medico e di fornire in tempo reale la valutazione dei risultati delle cure del paziente, l’impatto economico sulle risorse, svolgere ricerca clinica in tempo reale grazie al collegamento in rete e migliorare l’appropriatezza terapeutica con effetti positivi sulla sicurezza del paziente e sull’efficienza del sistema”.


 

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