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Mercoledì 21 FEBBRAIO 2018
Dispositivi medici. Nel mirino Antitrust tre multinazionali per condotte ostruzionistiche sulla manutenzione. Istruttoria avviata dopo denuncia di azienda italiana
L'AGCM è intervenuta su segnalazione di Althea Group che ha denunciato le condotte ostruzionistiche di GE, Siemens e Philips per ostacolare l'ingresso nel mercato italiano dei servizi di manutenzione per i dispositivi di diagnostica per immagini di loro produzione da parte di manutentori indipendenti. L'ISTRUTTORIA SUI DISPOSITIVI MEDICI.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha annunciato, nella giornata di lunedì 19 febbraio, l'avvio di un'istruttoria nei confronti di tre multinazionali GE Medical Systems Italia S.p.A., e delle sue controllanti GE Healthcare Italia S.r.l. e GE Italia Holding S.r.l, di Siemens Healthcare S.r.l., e della sua controllante Siemens Healthineers Holding III B.V., di Philips S.p.A., e delle sue controllanti Philips SAECO S.p.A e Koninklijke Philips N.V., per accertare l'esistenza di possibili violazioni della concorrenza nel mercato della manutenzione dei dispositivi medici e diagnostica per immagini poste in essere quanto meno a partire dal 2016. Il procedimento dovrà concludersi entro il 30 aprile 2019.
L'AGCM è intervenuta su segnalazione di Althea Group, operatore italiano attivo a livello mondiale nell’erogazione di servizi integrati di gestione e di manutenzione di dispositivi medici, che ha denunciato le condotte ostruzionistiche poste in essere da GE, Siemens e Philips volte ad ostacolare l'ingresso nel mercato italiano dei servizi di manutenzione per i dispositivi di diagnostica per immagini di loro produzione da parte di manutentori indipendenti (Third Party Maintainers – TPM), tra cui lo stesso segnalante.
Le condotte denunciate sono sostanzialmente tre, tutte riconducibili a diverse fattispecie di abuso di posizione dominante: mancato accesso ai software di protezione, alle chiavi service e ai manuali service delle macchine, rifiuto o ritardo nel fornire pezzi di ricambio originali, con il risultato di impedire lo svolgimento efficiente e tempestivo delle operazioni, infine tramite l'adozione di strategie mirate a dissuadere i clienti dall’installare pezzi di ricambio non originali, e attività diffamatorie volte a screditare l’operato dei manutentori indipendenti. Le condotte denunciate sembrerebbero idonee a ritardare lo sviluppo di un mercato della manutenzione fino ad oggi sostanzialmente chiuso a qualsiasi confronto competitivo.
Il provvedimento dell’Autorità evidenzia, tra le altre cose, che tali condotte potrebbero precludere la possibilità di risparmi alle strutture sanitarie, in particolare al servizio sanitario nazionale, e che l’apertura al mercato di servizi di manutenzione anche ai soggetti indipendenti dai principali produttori potrebbe essere al contrario idonea a produrre significativi risparmi.
Secondo quanto scrive l'Antitrust nella delibera di avvio dell'istruttoira "le condotte denunciate appaiono idonee a configurare fattispecie di abuso di posizione dominante ai sensi della disciplina antitrust che interessano mercati nazionali i quali, per definizione, costituiscono una parte sostanziale del mercato europeo.
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