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Lunedì 05 MARZO 2018
Siena. Operativo percorso dedicato per i pazienti con disturbi della deglutizione

Il servizio è riservato ai pazienti ospitati nelle RSA o che necessitano di assistenza a domicilio. Nasce dalla necessità di fronte all’incremento dei pazienti che necessitano di diete personalizzate perché metabolicamente instabili o di supplementazione artificiale fino alla nutrizione artificiale,  in quanto non più capaci di deglutire in maniera autonoma.

Nella Asl Toscana sud est, zona Valdichiana Senese, è operativo un percorso diagnostico-terapeutico dedicato ai pazienti con disturbi della deglutizione.

Il servizio “Rete di Nutrizione Clinica Valdichiana Senese, percorso PEG e valutazione nutrizionale” nasce dalla necessità di fronte all’incremento dei pazienti che necessitano di diete personalizzate perché metabolicamente instabili, come i diabetici e/o di supplementazione artificiale fino alla nutrizione artificiale,  in quanto non più capaci di deglutire in maniera autonoma.

Possono usufruire del servizio, che ha sede presso l’ospedale di Nottola (a Montepulciano), pazienti residenti nella zona Valdichiana Senese ospitati nelle RSA o che necessitano di assistenza a domicilio.

“Con l’aumento dell’età media della popolazione, sono sempre più frequenti casi di prebisfagia, cioè invecchiamento del sistema che supporta la deglutizione”, spiega Emanuele Ceccherini, direttore Rete Nutrizione Clinica Asl Sudest Toscana e UOSD Nutrizione Clinica. “Il percorso prende in carico pazienti affetti da patologie più comuni legate all’avanzamento dell’età, come ictus e malattie neurologiche croniche, disfagici, ma anche pazienti malnutriti e prevede al suo interno l’istituzione di un ambulatorio multiprofessionale di Nutrizione clinica e valutazione della disfagia, insieme alla possibilità di garantire un approccio multidisciplinare a pazienti con lesioni cutanee complesse secondarie alla malnutrizione che spesso presentano serie difficoltà di deglutizione”.

Il servizio è pensato in modo da individuare delle fasi definite del percorso di presa in carico del paziente, facilitandone la valutazione iniziale e finale, l’eventuale ospedalizzazione, il monitoraggio e mettendo a disposizione personale infermieristico esperto per fornire indicazioni operative sulla gestione domiciliare del paziente, al paziente stesso e ai familiari.  Il dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione ha inoltre previsto la presenza di una dietista, due volte alla settimana, in modo da rendere completo il percorso nutrizionale/dietetico a livello di competenze richieste.

“Il servizio, attivato in ospedale e sul territorio, prevede la collaborazione di numerosi specialisti”, spiega Rosa La Mantia, direttore ospedale di Nottola. “Medici, logopedisti, dietisti, infermieri e include personale di direzione del presidio ospedaliero di Nottola, UO Cure Primarie del distretto Valdichiana, dipartimento del Territorio e la Rete di Nutrizione Clinica, dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione e dipartimento Infermieristico. Il percorso, alla cui definizione ha contribuito attivamente la Medicina Generale, rappresenta l'applicazione concreta dell'approccio multiprofessionale e multidisciplinare a fragilità e cronicità ed è un esempio del modello delle Reti cliniche integrate e strutturate sperimentato nell’Azienda USL Toscana sud est, presentato come modello toscano in Commissione Igiene e Sanità del Senato”.

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