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Lunedì 05 MARZO 2018
Farmacia dei servizi alla Stato-Regioni. Ecco le nove Regioni dove partirà la sperimentazione

In particolare, per gli anni 2018, 2019 e 2020 le Regioni designate sono il Piemonte, il Lazio e la Puglia; per gli anni 2019 e 2020 la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Sicilia; e per l’anno 2020 il Veneto, l’Umbria e la Campania. Per la sperimentazione stanziati 36 milioni di euro dall'ultima legge di bilancio. LO SCHEMA DI DECRETO.

La prossima Conferenza Stato-Regioni esaminerà l’intesa sullo Schema di decreto finalizzato ad individuare le nove Regioni in cui avviare la sperimentazione per gli anni 2018-2020 per la remunerazione dei nuovi servizi erogati dalle farmacie, così come previsto dal comma 404 della Legge n. 205/2017 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020”.
 
Per la  sperimentazione della farmacia dei servizi, il comma 406 della Legge n. 205/2017 ha autorizzato la spesa di 36 milioni di euro in totale di cui 6 milioni per l’anno 2018, 12 milioni per l’anno 2019 e 18 milioni per il 2020, a valere sulle risorse di cui all’art. 1, commi 34 e 34-bis della legge 662/1996.
 
Lo schema di decreto è stato elaborato dal ministero della Salute, di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze, e si compone di tre articoli.
 

L’articolo 1 individua le nove Regioni nelle quali sarà avviata la sperimentazione finalizzata alla remunerazione delle prestazioni e delle funzioni assistenziali previste dal decreto sulla “Farmacia dei servizi” di cui al D.Lgs. n.153/2009. In particolare, per gli anni 2018, 2019 e 2020 le Regioni sono il Piemonte, il Lazio e la Puglia; per gli anni 2019 e 2020 la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Sicilia; e per l’anno 2020 il Veneto, l’Umbria e la Campania.
 
L’articolo 2 prevede che la sperimentazione “è sottoposta a monitoraggio da parte del Comitato paritetico e del tavolo tecnico di cui, rispettivamente, agli articoli 9 e 12 dell’intesa stipulata il 23 marzo 2005 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, per verificare le modalità organizzative e gli impianti, al fine dell’eventuale estensione sull’intero territorio nazionale”.
 
L’articolo 3 fissa, invece, l’entrata in vigore del provvedimento.

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