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Martedì 06 MARZO 2018
Mondo dell’omeopatia contro Presa Diretta:  “Rispettiamo la libertà di stampa, ma l’inchiesta è stato un elogio al pregiudizio”

In una lettera aperta Fiamo, Siami, Ssima, Smb, Amiot, Omeofar e Luimo criticano aspramente la trasmissione andata in onda lo scorso 3 febbraio. “Inviamo questa lettera con l’intento di richiamare voi dipendenti del servizio pubblico a un rispetto più puntuale degli obblighi deontologici, del principio di contraddittorio e del necessario equilibrio informativo in corso di trasmissione”. LA LETTERA

“Sconcertati”. Così si definiscono le associazioni più rappresentative dell’omeopatia in Italia (Fiamo, Siami, Ssima, Smb, Amiot, Omeofar e Luimo) in una lettera aperta all’indomani dell’inchiesta “L’omeopatia serve?” andata in onda nel corso della trasmissione Presa Diretta lo scorso 3 febbraio.

“Inviamo questa nostra lettera sia con l’intento – in quanto cittadini - di richiamare Voi dipendenti del servizio pubblico a un rispetto più puntuale degli obblighi deontologici, del principio di contraddittorio e del necessario equilibrio informativo in corso di trasmissione, sia nel contempo per richiedere – in quanto medici - uno spazio adeguato nel Vostro programma per garantire alla cittadinanza un’informazione degna di questo nome su tematiche così delicate quali sono quelle della salute e della prevenzione e cura delle malattie”, scrivono le associazioni.

Numerose le obiezioni alla trasmissione.
Tanto per cominciare “l’intera puntata è stata improntata a sostenere una posizione evidentemente preconcetta rispetto all’omeopatia, disciplina che la stessa Fnomceo qualifica invece come ‘atto medico’”.
E ancora, l’assenza di contraddittorio, lo squilibrio informativo “con oltre 3/4 del minutaggio della trasmissione impegnato a tentare di censurare una pratica medica alla quale si rivolgono, come voi stessi avete sottolineato, milioni di cittadini italiani”.

Contestati anche gli esperti intervistati durante la trasmissione: “non commentabile è stata anche la voce di chi ha tentato di classificare come cialtroni, truffatori o ‘praticanti’ al pari degli ‘astrologi’ decine di migliaia di medici iscritti all’Albo che questo paradigma medico lo praticano quotidianamente”, continuano. “Discutibile poi dare spazio, sempre senza contradditorio, a sedicenti esperti pronti a condannare il presunto ‘spreco di risorse’ causato dall’omeopatia.

Infine, obiezioni anche alla selezione degli studi scientifici presentati da Presa Diretta, tutt’altro che obiettiva secondo gli estensori.

“Concludendo, non siamo colti da alcun moto di disapprovazione circa il fatto che si dia voce anche con chiarezza a chi non condivide l’approccio medico omeopatico, e rispettiamo totalmente la libertà di stampa Vostra e dei vostri colleghi, ma non riteniamo degno della televisione che Voi rappresentate, nell’esercizio delle vostre funzioni di cronisti, il cui servizio tra l’altro è pagato in buona parte da fondi pubblici, basare parte degli assunti alla base della vostra inchiesta su affermazioni non genuine, omissioni dolose, faziosità e dichiarazioni offensive e insultanti della professionalità di una parte dei Medici e dei ricercatori italiani”, concludono. “La Vostra inchiesta, per tutto quanto sopra esposto, ancorché apprezzabile in astratto per la dichiarata volontà di fare chiarezza su un tema d’interesse per la pubblica opinione, si è nella pratica tradotta in un elogio al “pregiudizio”, che – come qualunque uomo di scienza ben dovrebbe sapere – è il più anti-scientifico degli atteggiamenti”.

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