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Martedì 08 NOVEMBRE 2011
Al Senato la I Conferenza nazionale sul Diabete. Colpiti 3 milioni di italiani. Presto un Piano nazionale

Ci fa i conti quasi il 5% degli italiani. E nel mondo le stime parlano di mezzo miliardo di malati tra 10/15 anni. L’Italia fa il punto con i maggiori esperti. E Fazio annuncia che presto sarà pronto un Piano nazionale ad hoc. Speciale QS in vista della Giornata mondiale del 13 novembre

Al via oggi la prima Conferenza Nazionale sul Diabete in Italia, alla ha partecipato anche il ministro della Salute Ferruccio Fazio annunciando che presto sarà pronto il primo Piano nazionale per il diabete che indicherà le linee giuda uniformi per fronteggiare a 360 gradi la malattia, dalla prevenzione all'assistenza. All’appuntamento, che si svolge sotto l'alto patrocinio del Presidente della Repubblica, hanno partecipato anche altre alte cariche istituzionali dello Stato ed alcuni tra i maggiori esperti mondiali di diabetologia, in vista della Giornata Mondiale del Diabete, lunedì 14 novembre.
 
Il diabete mellito, con le sue complicanze, è uno dei maggiori problemi sanitari dei paesi economicamente evoluti, nonché una voce consistente delle spese del servizio sanitario nazionale. Secondo dati Istat http://www.epicentro.iss.it/igea/PrimoPiano/prevalenza.asp del 2010, è diabetico il 4,9% degli italiani (5,2% delle donne e 4,5 % degli uomini), con una prevalenza più alta nel Sud e nelle Isole (con un valore del 5,6%, seguita dal Centro con il 4,8% e dal Nord con il 4,4%). Una percentuale alta dunque, quella di malati di diabete mellito, pari a circa 2.960.000 persone, per una malattia che è destinata a crescere. Le previsioni OMS, infatti, a 10/15 anni rispetto alla diffusione di questa patologia sono preoccupanti, con una cifra che si avvicina pericolosamente al mezzo miliardo di persone affette nel mondo.
 
Esistono due forme di diabete: il mellito di tipo 1, classificato come malattia autoimmune, riguarda circa il 10% delle persone malate di diabete e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. In questa patologia il pancreas non produce insulina che deve dunque essere somministrata dall’esterno; il diabete mellito di tipo 2 è invece un disturbo metabolico non autoimmune, caratterizzato dall'alta concentrazione del glucosio nel sangue e una bassa sensibilità delle cellule all'azione dell'insulina. In questa patologia dunque il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell’organismo non riescono poi a utilizzarla. A differenza dei pazienti affetti da diabete di tipo 1, almeno all’inizio della malattia, i malati affetti dalla patologia di tipo 2 non hanno bisogno del trattamento insulinico per la sopravvivenza.
Esiste poi il cosiddetto “diabete gestazionale”, situazione in cui si misura un elevato livello di glucosio per la prima volta solo in gravidanza: questa condizione si verifica nel 4% circa delle gravidanze.
 
Laura Berardi

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