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Martedì 13 MARZO 2018
Settimana del Cervello. La Fondazione Ania presente le iniziative a favore di chi è affetto da malattie neurodegenerative

In Italia oltre 1 milione di persone ha disturbi cognitivi, mentre 600mila sono le persone affette da Alzheimer. La Fondazione Ania ha deciso di intervenire con l’avvio del “Progetto Kant”. L’iniziativa prevede 3 differenti fasi di intervento. La prima riguarda la sensibilizzazione e l’informazione. La seconda fase è quella della prevenzione, attraverso la definizione di un protocollo di diagnosi precoce. Il percorso si concluderà con lo svolgimenti di attività di allenamento mentale.

Creare consapevolezza sulle malattie neurodegenerative, contribuire alla diffusione della cultura della prevenzione e offrire ai cittadini strumenti per diagnosi e cure che vadano ad integrare e completare quelli già esistenti. È il messaggio lanciato dalla Fondazione Ania in occasione della “Settimana del Cervello”, iniziativa a livello internazionale che si svolge dal 12 al 18 marzo con lo scopo di alzare la soglia di attenzione verso le patologie neurologiche.
 
Nell’edizione 2018 la Onlus delle compagnie di assicurazione è promotrice del progetto “Check up della Mente”, che, tra l’altro, prevede alcune giornate di informazione e screening gratuito che si svolgeranno dal 13 marzo al 17 marzo nelle farmacie che aderiranno al progetto in 5 città italiane (Roma, Avellino, Como, Livorno e Viareggio). Per l’occasione, due specializzandi in Neuropsicologia saranno presenti per effettuare screening neuropsicologici e distribuire un opuscolo realizzato dalla Fondazione Ania e materiale informativo sulle malattie neurodegenerative.


"È essenziale  sensibilizzare sul tema che, solo in Italia, riguarda oltre un milione di persone, costrette a convivere con disturbi cognitivi di vario genere. Tra questi, la malattia di Alzheimer risulta essere la malattia neurodegenerativa più diffusa: sono almeno 600mila i malati con oltre 3milioni di persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei propri familiari per una spesa complessiva che supera gli 11miliardi e che per il 73%, è a carico delle famiglie (dati Istat e Oms). La gravità del fenomeno - si legge in una nota -  è stata rilevata anche dalla Fondazione Ania che, nel corso dei propri tour sulla salute ha proposto gratuitamente anche visite neuropsicologiche. Sono stati svolti circa 300 controlli e, nel 10% dei casi, sono stati rilevati segni di patologie già avanzate in persone che erano ignare della loro condizione".


Partendo dall’analisi di questi dati, la Fondazione Ania ha deciso di intervenire direttamente sul problema non solo sostenendo l’attività nel corso della “Settimana del Cervello”, ma anche annunciando l’avvio del “Progetto Kant”, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia della Sapienza Università di Roma e con l’Irccs Fondazione Santa Lucia.


L’iniziativa prevede tre differenti fasi di intervento. La prima riguarda la sensibilizzazione e l’informazione attraverso la somministrazione di test diagnostici in eventi o occasioni pubbliche. La seconda fase è quella della prevenzione, che si svilupperà attraverso la definizione di un protocollo per la diagnosi precoce sull’insorgenza di malattie neurocognitive. Il percorso si concluderà con lo svolgimenti di attività di allenamento mentale da utilizzare sia in ospedale, sia in casa che consentano di ritardare i tempi di manifestazione della non autosufficienza del paziente.


“Il progetto Kant e le iniziative legate alla Settimana del Cervello – spiegano dalla Fondazione Ania – nascono dalla volontà del settore assicurativo di diffondere in maniera sempre maggiore buone pratiche di prevenzione sanitaria. Prendersi cura di se stessi e della propria salute che, nel caso delle malattie neurodegenerative, potrebbe aiutare a ritardare l’età della non autosufficienza e a tenere sotto controllo l’insorgere di determinate patologie portando anche ad una conseguente riduzione delle spese di cura. In questo quadro, l’impegno del settore assicurativo è anche quello di sviluppare soluzioni specifiche a costi accessibili che aiutino le famiglie e a sostenere nel tempo le spese generate da malattie di questo genere”.

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