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Martedì 03 APRILE 2018
Modena. Intervento ad aneurisma dell’arco aortico con tecnica endovascolare e a cuore fermo

L’operazione è stata eseguita a inizio marzo su una donna di 78 anni che aveva già subito un intervento cardiochirurgico. La particolarità dell’intervento, spiegano i medici, “è stata quella di dover arrestare il cuore elettricamente per alcuni secondi in modo da posizionare precisamente in assenza dei battiti cardiaci l’endoprotesi vicino alle arterie dell’arco che portano sangue al cervello”

Un complesso intervento di riparazione di un aneurisma dell’aorta è stato eseguito all’Ospedale Civile di Baggiovara a Modena. L’operazione, in urgenza su una donna di 78 anni, è stata eseguita con tecnica endovascolare e a cuore fermo all’inizio di marzo.

Alla fine di febbraio la paziente si era presentata presso un Pronto Soccorso della provincia di Modena dove le era stato diagnosticato un voluminoso aneurisma dell’arco dell’aorta.

“Gli aneurismi dell'aorta altro non sono che la dilatazione della più grande arteria del corpo e possono coinvolgere differenti porzioni del torace e/o dell’addome”, ha spiegato il direttore della Chirurgia Vascolare Roberto Silingardi. “In questi casi il trattamento chirurgico tradizionale è molto invasivo, gravato da un alto tasso di complicanze, in particolare poiché spesso si tratta di pazienti anziani affetti da altre malattia”. Per questi motivi è stata sviluppata la tecnica endovascolare, che consente di intervenire con pochi piccoli tagli e quindi riduce le complicanze".

“Nel caso specifico la paziente era già stata sottoposta in passato ad intervento cardiochirurgico - ha proseguito il chirurgo vascolare Stefano Gennai – per questo motivo e per le altre co-patologie l’intervento tradizionale cardiochirurgico era troppo rischioso”. Inoltre, ha aggiunto il chirurgo, “è stato trattato in urgenza poiché l’aneurisma comprimeva uno dei polmoni e l’esofago a tal punto da causare difficoltà respiratorie e alla deglutizione Abbiamo già effettuato 3-4 interventi del genere questo costituisce un ulteriore passo avanti perché è il primo svolto in multiequipe con questa metodica. ”

Questo intervento tuttavia è stato diverso dagli altri: è stato infatti necessario “arrestare il cuore elettricamente per alcuni secondi in modo da posizionare precisamente in assenza dei battiti cardiaci l’endoprotesi vicino alle arterie dell’arco che portano sangue al cervello”, hanno chiarito i due chirurghi.

La paziente ha superato brillantemente l’intervento ed è stata dimessa dall’Ospedale di Baggiovara.
 

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