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Mercoledì 04 APRILE 2018
Torino. Settimana dell’autismo: il 6 aprile al San Camillo un convegno formativo

Nel corso del convegno sarà presentato un manuale intitolato “Giochi non solo per gioco” con proposte operative per i caregivers. Curato dall’equipe del San Camillo, è un progetto che coinvolge a pieno titolo i genitori. Il messaggio trasmesso è semplice: imparare a crescere insieme un bambino speciale, sfatando l’illusione che la terapia possa trasformarsi in cura definitiva.

In occasione della settimana mondiale dell’autismo, sono numerose le iniziative che si svolgono sul territorio piemontese, su iniziativa di associazioni e gruppi di volontariato, in collaborazione con le Aziende sanitarie locali.

Prosegue fino al 7 aprile la rassegna Cinemautismo, il cinema si tinge di blu, organizzata dall’Associazione Museo nazionale del Cinema in collaborazione e con il sostegno di numerose associazioni.

Venerdì 6 aprile, invece, al Presidio San Camillo di Torino, struttura che da 15 anni dispone di un servizio a dedicato ai bambini autistici, si terrà un convegno-corso formativo destinato a medici, psicologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali e della neuropsicomotricità, logopedisti, educatori, insegnati e genitori.
 
Nel corso del convegno sarà presentato un manuale intitolato “Giochi non solo per gioco” con proposte operative per i caregivers.
Curato dall’equipe DH Vega del presidio San Camillo, è un progetto che coinvolge a pieno titolo i genitori. Il messaggio trasmesso è semplice: imparare a crescere insieme un bambino speciale, sfatando l’illusione che la terapia possa trasformarsi in cura definitiva.

Al San Camillo sono seguiti 50 casi all’anno, con un progetto che coinvolge la Neuropsichiatria infantile della Città della Salute e della Scienza, dell’Asl Città di Torino e delle altre Asl del territorio torinese, l’Angsa (associazione genitori soggetti autistici) Piemonte ed il Gruppo Asperger.

In tutto il Piemonte nel 2017 sono stati 3.036 i pazienti con diagnosi di autismo in cura nei servizi di neuropsichiatria infantile. Il 10% circa riguarda la fascia 0-3 anni. 

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