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Giovedì 05 APRILE 2018
Emilia Romagna. Anziani: 2 milioni di euro per l’installazione di ascensori nelle case popolari

La Regione riconoscerà ai Comuni che realizzeranno interventi finalizzati all’abbattimento degli ostacoli alla mobilità, l’80% dell’importo complessivo. Sono 6.571 gli edifici popolari in Emilia Romagna per un totale di oltre 59 mila appartamenti. Un terzo nuclei assegnatari è composto over 65enni.

La Regione Emilia Romagna, attraverso uno specifico bando, ha stanziato 2 milioni di euro per il 2018 a favore di interventi finalizzati all’abbattimento degli ostacoli alla mobilità degli anziani o dei disabili negli stabili di edilizia residenziale pubblica.

Le risorse potranno quindi essere impiegate per l’installazione di ascensori e montascale, ma anche per il rifacimento di dislivelli con gradini o rampe troppo ripide, corridoi e servizi troppo stretti, pavimentazioni scivolose. 

I Comuni proprietari degli alloggi, destinatari dei contributi regionali, potranno avvalersi delle Acer (Aziende Casa Emilia-Romagna), in qualità di gestori del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica (Erp) per effettuare i lavori. La Regione riconoscerà fino ad un massimo dell’80% dell’importo complessivo delle opere di adeguamento. 

In Emilia-Romagna gli edifici popolari sono 6.571, per un totale di oltre 59 mila appartamenti; l’età media dei fabbricati è di 45 anni e circa il 30% dei nuclei assegnatari è composto over 65enni. In particolare, 1.257 fabbricati risalgono al dopoguerra, essendo stati costruiti negli anni tra il 1951 e il 1960, il decennio che ha visto lo sviluppo maggiore. 

“Le persone anziane hanno sempre di più la necessità di vivere in modo indipendente e in sicurezza, di avere relazioni sociali che contrastino il rischio dell’isolamento”, ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. “La propria casa deve essere il luogo che completa una socialità pienamente vissuta, anche all’esterno, per sé stessi, nel rapporto con gli amici e con la famiglia, e tutti sappiamo bene quanto i nonni e, appunto, gli anziani in generale siano importanti per figli e nipoti e, più in generale, per la trasmissione di esperienze e saperi ai più giovani. Gli interventi che per la prima volta abbiamo deciso di finanziare, dagli ascensori ai montascale, non rappresentano solo una miglioria per un fabbricato o un appartamento, ma significano maggiore libertà e, laddove possibile, poter vivere a casa invece che in strutture di ricovero; interventi che si rivelano ancor più decisivi per le persone con disabilità, che allo stesso modo hanno diritto alla piena autonomia. Un impegno, il nostro - ha concluso il presidente della Giunta - che confermiamo anche per il prossimo anno con ulteriori due milioni di euro”.

“Arriviamo a questa decisione dopo un percorso d'ascolto degli amministratori e delle realtà locali, dei sindacati dei pensionati e delle associazioni”, ha aggiunto la vicepresidente della Giunta con delega al Welfare, Elisabetta Gualmini. “La mobilità e l'accessibilità degli anziani nelle case e nelle città sono obiettivi che qualsiasi comunità civile dovrebbe porsi. Non si può pensare di segregare le persone in casa o pensare che la fase della vecchiaia non richieda specifici servizi e altrettanti specifici adattamenti. Abbiamo lavorato molto sulle case popolari- prosegue- cercando una migliore equità. Ora è tempo di occuparci di chi vive in condomini molto vecchi e poco adatti a muoversi anche solo da un piano all’altro. Gli anziani e i bambini, categorie fragili e meno autonome degli adulti, sono da sempre al centro del nostro impegno”. 

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