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Martedì 10 APRILE 2018
Umbria. Oltre 1.500 studenti coinvolti nel progetto “I love me” contro alcol, fumo e droga

Il progetto è rivolto a studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado e ai loro genitori e insegnanti. Prevede incontri, dibattiti, attività e laboratori con i bambini e ragazzi. Verrà realizzato anche un portale web per condividere informazioni con i partecipanti, e raccogliere e dare visibilità ai loro contributi

Coinvolgere 1.500 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado in iniziative che sensibilizzino alla pericolosità delle sostanze di abuso: alcol, fumo e droga.
 
È questo l’obiettivo del progetto “I love me” realizzato dalle Associazioni Aronc, Giacomo Sintini e Sostare in collaborazione con la Regione Umbria, il dipartimento di Radioterapia Oncologica dell’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia, dell'Università degli Studi di Perugia ( Facoltà di Medicina e Chirurgia), dell’Ufficio Scolastico Regionale Umbria, dell’Ordine dei Medici Umbria, del Comune di Perugia, del CONI Umbria e della Federazione Italiana Gioco Calcio con il sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

“Oggi sappiamo che alcol, fumo e droga sono dannosi per l'organismo, ma sempre più spesso manca una vera consapevolezza rispetto alle conseguenze di uso ed abuso”, ha affermato Cynthia Aristei, componente del comitato scientifico dell'Associazione Aronc, coinvolta nella realizzazione dell’iniziativa. “In particolare nelle indagini DOXA 2016 e 2017, commissionate dall'Istituto Superiore di Sanità, è stato rilevato un aumento dei comportamenti a rischio (sia per la salute che devianza sociale) rispetto all'assunzione di alcol, fumo e droga da parte di giovani. E contemporaneamente è molto significativo l'abbassamento della soglia di età per il primo accesso a tali sostanze, che ormai è ben presente anche a partire dalla scuola primaria".
 
“In particolare abbiamo individuato nei giovani il target dei progetti che la Regione Umbria sta sostenendo, perché educare un ragazzo, per quanto difficile, può dare risultati molto più importanti rispetto al tentativo di sensibilizzare degli adulti”, ha aggiunto l'assessore regionale all'istruzione, Antonio Bartolini. “In questi ultimi spesso infatti le condotte legate ad alcol, fumo e droga sono ormai così consolidate da rappresentare abitudini difficilmente modificabili. Al contrario i giovani sono ancora ‘materia plastica’, che permette ampi margini di modellamento, a patto di utilizzare un linguaggio o delle modalità consone con la specifica età”.
 
Il progetto, che oltre agli studenti coinvolgerà anche gli insegnati ed i genitori, prevede, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, una riunione organizzativa ed informativa con gli insegnati, seguita da un incontro con i ragazzi tenuto da parte dei nostri esperti nei settori di medicina e psicologia. La metodologia proposta prevede incontri con al massimo 2 classi in compresenza, per poter mantenere un contatto ed uno scambio diretto. L'attività con i ragazzi è stata organizzata in modo da suscitare interesse e riflessione, e poterli così portare ad una maggiore comprensione degli argomenti di alcol, fumo e droga. Ai ragazzi poi viene chiesto di elaborare dei contributi (video o grafici) per poter trasmettere quanto hanno appreso ad altri ragazzi come loro. Si propone infine un incontro, in ogni scuola/plesso, anche con i genitori, per coinvolgerli in una tale delicata tematica e consegnare alla scuola i materiali per proseguire il progetto anche negli anni successivi, o in altre classi non coinvolte.
 
“Nelle scuole primarie, invece, - ha sottolineato il curatore Nicola Gustinelli - il lavoro della nostra equipe è svolto con gli insegnati, preparandoli per svolgere loro l'attività direttamente nelle loro classi e con i genitori. Si tratta di una attività ricalibrata in base alla giovane età, ma comunque fondamentale tenendo in considerazione che ormai la soglia del primo accesso ad alcol e fumo è spostata a cavallo del passaggio tra scuola primaria e secondaria, rendendo indispensabile informare e sensibilizzare i ragazzi in questa fase”.
 
Il progetto prevede anche la realizzazione di un portale web per condividere informazioni con i partecipanti, e raccogliere e dare visibilità ai loro contributi. Inoltre è previsto un evento conclusivo a forte risonanza territoriale, al quale saranno invitati tutti coloro che hanno partecipato, per rafforzare i messaggi e diffonderli a tutta la cittadinanza.  
 
“L'attività di sensibilizzazione e corretta ed adeguata informazione su quelli che sono i pericoli dell'adozione di comportamenti a rischio riguardo a fumo, alcol e droga - ha concluso Bartolini - potrà portare ad una maggiore consapevolezza, e quindi essere veicolo per un percorso di riduzione, o eliminazione, di tali condotte. Inoltre una persona adeguatamente informata può a sua volta divenire parte attiva nel processo di propagazione delle conoscenze".
 

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