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Martedì 10 APRILE 2018
Umanizzazione delle strutture di ricovero. Asl di Biella prima in Piemonte nella valutazione Agenas

Dall’analisi complessiva dei dati regionali sul grado di umanizzazione, l’Azienda Sanitaria di Biella è risultata la prima con un punteggio di 9, su una media piemontese di 7,7. Tra le valutazioni più alte, quelle registrate nell’area dedicata alla cura della relazione con il paziente dove sono stati osservati più aspetti: la comunicazione clinica, l’accoglienza, l’assunzione di impegni nei confronti dei cittadini, la formazione del personale

La Asl di Biella è la prima realtà ospedaliera in Piemonte nella valutazione Agenas per il grado di umanizzazione delle strutture di ricovero. È quanto emerge dalla rilevazione 2017 dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali che, attraverso indicatori precisi, ha monitorato e misurato il grado di attenzione alla persona sotto più punti di vista.  
 
L’indagine è stata svolta con una checklist, uno strumento standardizzato e di valenza scientifica finalizzato a dare risposte su quattro grandi macroaree: processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona; accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura; accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza; qualità della relazione con il paziente-cittadino. L’indagine è stata condotta con il coordinamento dell’Assessorato alla sanità e da un gruppo di lavoro locale composto da rappresentanti dell’Asl di Biella (Ufficio Relazioni con il Pubblico, Direzione Medica Ospedaliera e Direzione delle professioni Sanitarie) e dal Tribunale del Malato di Biella come organismo di tutela in rappresentanza dei cittadini.  
 
Dall’analisi complessiva dei dati regionali sul grado di umanizzazione l’Azienda Sanitaria di Biella è risultata la prima con un punteggio di 9, su una media piemontese di 7,7. Tra le valutazioni più alte quelle registrate nell’area dedicata alla cura della relazione con il paziente dove sono stati osservati più aspetti: la comunicazione clinica, l’accoglienza, l’assunzione di impegni nei confronti dei cittadini, la formazione del personale.
 
Nel piano 2018 sono previste una serie di azioni volte a migliorare l’accessibilità alle informazioni, con un potenziamento degli orari di apertura dello sportello URP e l’implementazione di nuovi sistemi di prenotazione, più immediati e diretti per la popolazione.
 
Media di 9,2 raggiunta anche per ciò che riguarda l’accessibilità fisica, la vivibilità e il confort dei luoghi di cura dove i reparti sono stati classificati a misura d’uomo.
 
Stesso alto punteggio nei processi assistenziali orientati al rispetto e alla specificità delle persona, dove tra gli ambiti controllati vi era anche la capacità di agevolare la continuità della cura.
 
“Questi risultati sono l’effetto di un processo di attenzione verso la cura che, negli ultimi tre anni, ha caratterizzato l’ospedale di Biella a 360 gradi”, ha commentato il direttore generale Gianni Bonelli. “Un processo in cui hanno creduto in primo luogo tutti gli operatori a cui va il mio grazie perché ogni giorno, con la loro dedizione, hanno mostrato di credere in terapie che non sono fatte solo di farmaci, ma anche di umanità”.
 

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