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Mercoledì 11 APRILE 2018
Riordino chirurgia ambulatoriale. Magi (Omceo) chiede incontro all’assessore D’Amato

“Molte prestazioni fino a oggi eseguite in presidi territoriali, come ad esempio una gastroscopia o colonscopia, dovranno essere esclusivamente eseguite in un presidio ospedaliero o casa di cura, con tutti i disagi che ne conseguiranno in termini di tempi di attesa e soprattutto di diritto alla prevenzione precoce per i pazienti”, afferma Magi

Nel Lazio continua il dibattito sul decreto con cui la Regione a fine anno ha ridefinito e riorganizzato i trattamenti chirurgici ambulatoriali.

Dopo che nelle scorso settimane il presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Roma Brunello Pollifrone, incaricato dall’Omceo della capitale di seguire la vicenda, aveva annunciato azioni immediate dell’Ordine, ora il presidente Antonio Magi è passato all’azione e ha inviato all’assessore alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato la richiesta di un incontro istituzionale urgente per analizzare le criticità della DCA 540/2017 a cui le strutture pubbliche e private dovranno adeguarsi entro il 30 giugno di quest’anno.
 
“Nella scelta delle prestazioni considerate a minore/maggiore complessità, dettagliate per ogni singola tipologia di presidio, non vi è un’esplicita relazione con possibili complicanze cliniche al paziente, con il risultato che molte prestazioni fino a oggi eseguite in presidi territoriali, come ad esempio una gastroscopia o colonscopia, dovranno invece essere esclusivamente eseguite in un presidio ospedaliero o casa di cura, con tutti i disagi che ne conseguiranno in termini di tempi di attesa e soprattutto di diritto alla prevenzione precoce per i pazienti”, ha precisato Maggi. “La richiesta dell’incontro è inoltre motivata dalle numerose domande rivolte a codesto Ordine da parte dei direttori sanitari di presidi chirurgici già autorizzati, per la confusione ingenerata nella indicazione delle prestazioni che è possibile svolgere alla luce del nuovo provvedimento”, ha concluso Maggi. 

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