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Mercoledì 11 APRILE 2018
Al via il Congresso su ‘Scienza e democrazia’ della Luca Coscioni. Ecco la classifica delle ricerche sulle cellule embrionali: guidano Cina e Belgio, Italia a metà

Parte oggi al Parlamento Europeo il Congresso Mondiale indetto dall'Associazione Luca Coscioni. Si discuterrano temi come l’editing del genoma umano e vegetale, la ricerca sulle cellule staminali embrionali, i diritti dei pazienti, la salute riproduttiva e la ricerca sulle sostanze psicoattive controllate. Cappato: “Il metodo scientifico contro totalitarismi, fondamentalismi e populismi”.

Al via oggi la quinta riunione del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica, organizzato dall’Associazione Luca Coscioni fino 13 aprile al Parlamento Europeo di Bruxelles intitolato “La scienza per la democrazia”. Centrali al dibattito l’interazione tra evidenze scientifiche e il processo decisionale.

“Il diritto alla scienza, che comprende il diritto per gli scienziati di condurre ricerche così come il diritto per le persone di beneficiarne dei risultati è codificato in vari documenti internazionali, la sua affermazione concreta rappresenta una priorità per l’Associazione Luca Coscioni”. Ha precisato Marco Gentili, co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni affetto da sclerosi laterale amiotrofica.

Temi come l’editing del genoma umano e vegetale, la ricerca sulle cellule staminali embrionali, i diritti dei pazienti, la salute riproduttiva e la ricerca sulle sostanze psicoattive controllate, saranno gli argomenti affrontati dal dibattito che coinvolgerà scienziati e ricercatori di punta nei rispettivi settori, rappresentanti istituzionali nazionali, europei e delle Nazioni Unite, associazioni di malati ed esponenti di organizzazioni non governative.

Relativamente alle cellule embrionali, tema ancora polarizzante il dibattito sulla libertà di ricerca scientifica, l’Italia si ferma a metà della classifica dei paesi studiati dall’Associazione Luca Coscioni guidata da Belgio e Cina che di poco precedono Gran Bretagna e Stati Uniti. L’analisi comprende 17 Paesi ed è elaborata da Andrea Boggio, della Bryant University, e verrà presentata in occasione del Congresso. Si tratta di uno studio su scala globale aggregato con metodo empirico e si basa sulle restrizioni chiave alla ricerca e sulle fonti dalle quali le cellule staminali embrionali possono essere ricavate.

“L’Italia dovrebbe seguire l’esempio di Belgio e Gran Bretagna - ha dichiarato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni -, Paesi democratici che non hanno rinunciato a governare un tema così delicato, consentendo anche ricerca sugli embrioni, coinvolgendo l’opinione pubblica, la comunità scientifica, senza restare ostaggio di approcci dogmatiche. Mi auguro che il nuovo Parlamento voglia ascoltarci nell’interesse dei milioni di persone colpite da malattie come il Parkinson e il diabete, per le quali la ricerca sulle staminali embrionali è fondamentale e in paesi come la Svezia inizia a dare risultati incoraggianti”.

Il Congresso vedrà la partecipazione del Commissario europeo per la salute Vytenis Andriukaitis e tra i relatori, oltre a esponenti dei gruppi parlamentari, Mikel Mancisidor, del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali; Tracey Brown, Direttore di Sense About Science; Jessica Wyndham, dell'American Association for the Advancement for Science, Emma Bonino, l'ex Ministro del welfare polacco Michał Boni e i sottosegretari Sandro Gozi e Benedetto Della Vedova.

Tra gli interventi previsti quelli degli scienziati Michele De Luca, Guido Silvestri, Giuseppe Testa, Giulio Cossu, Roberto Defez dirigenti dell’Associazione Luca Coscioni che guideranno il dibattito sulle malattie rare, la medicina rigenerativa, il genoma umano, i vaccini, il genome editing umano e vegetale. La conclusione del Congresso sarà affidata a Gilberto Corbellini, del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

“Il metodo scientifico è vitale per la democrazia - ha dichiarato Marco Cappato, promotore del Congresso mondiale - per ottenere decisioni basate su fatti e per consentire ai cittadini un effettivo controllo dei risultati dell’azione politica. Non è soltanto un problema di libertà della ricerca, ma anche di un salto di qualità negli investimenti su scuola e formazione, senza il quale le democrazie liberali rischiano di perdere la sfida contro totalitarismi, fondamentalismi e populismi”.

Diritto alla scienza - L'appello ai Governi mondiali
Proprio nelle settimane scorse l’azione di Marco Cappato e di Associazione Luca Coscioni a tutela della libertà di ricerca scientifica in Italia e nel mondo è arrivata fino a New York, alla sede Onu, dove è stato lanciato un appello ai governi affinché rispettino i loro obblighi internazionali riguardanti il pieno godimento dei diritti umani e, in particolare, il dovere di rispettare, proteggere, soddisfare e promuovere il diritto alla scienza e i dibattiti sul tema all’interno del sistema delle Nazioni Unite.

Nei passaggi più salienti dell’appello di Associazione Luca Coscioni motiva la richiesta di impegno globale a difesa della scienza quale pilastro fondamentale di qualsiasi società aperta e democratica basata su elezioni libere e uniche in grado di garantire il pieno godimento delle libertà civili e dei diritti umani codificati nei trattati internazionali.

Il diritto umano alla scienza è infatti sancito da: articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948; articolo 15 del Patto Internazionale del 1966 sui Diritti Economici, Sociali e Culturali; articolo 13 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea; articolo XIII della Dichiarazione Americana dei Diritti Umani; articolo 14 del Protocollo sui Diritti Economici, Sociali e Culturali della Convenzione Americana sui Diritti Umani; articolo 42 della Carta dell’Unione Africana; articolo 42 della Carta Araba dei Diritti Umani; articolo 32 della Dichiarazione sui Diritti Umani dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico.

Come provato, la ricerca scientifica e l’accesso ai benefici che ne derivano, alimentano lo sviluppo e il benessere delle persone. Questo è l’assunto fondamentale da cui partire, rimanendo tuttavia consapevoli che la libertà individuale dovrebbe essere regolata da norme che consentano comunque l’espansione e l’arricchimento della conoscenza umana.

Un appello perché i governi sostengano la ricerca scientifica a livello nazionale, regionale e internazionale e promuovano l’accesso alle scoperte e agli sviluppi scientifici in modo trasparente e aperto, coerentemente con le esigenze gli interessi locali e globali, sia pubblici che privati.

Sarà altresì compito degli organismi governativi circoscrivere la regolamentazione della ricerca solo nella misura in cui possa violare i diritti umani e le norme di limitazione al godimento degli stessi riconosciute dal diritto internazionale (incluso il diritto alla privacy).

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