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Martedì 17 APRILE 2018
Sicilia. Sabato in piazza medici e infermieri per dire basta alla violenza negli ospedali

Il sit-in è stato organizzato dagli Ordini dei Medici della Sicilia. Ha confermato la sua presenza l’assessore alla Sanità Ruggero Razza. “Assumo l’impegno di promuovere iniziative concrete per aumentare i livelli di sicurezza nei presidi e sostengo questo importante messaggio di non violenza rivolto a tutta la comunità siciliana, affinché ognuno di noi rifletta sull’importanza del lavoro dei medici e del personale sanitario”, ha detto l’assessore

Sabato 21 aprile a partire dalle 15:30 i medici, gli infermieri e gli altri professionisti della salute siciliani scenderanno in Piazza Politeama per dire stop alla violenza contro il personale sanitario.

Il sit-in è stato organizzato dagli Ordini dei Medici della Sicilia. Sono stati invitati tutti i dirigenti delle Asp e delle aziende ospedaliere, le associazioni dei pazienti della Sicilia, i sindacati, i medici delle nove province siciliane, il personale sanitario e tutti i cittadini sensibili ad un fenomeno che colpisce al cuore quel rapporto di fiducia, che deve invece restare saldo, tra medico e paziente. All’evento, sostenuto dall’Assessorato per la Salute della Regione siciliana, ha confermato la sua presenza l’assessore alla Sanità Ruggero Razza.

“Assumo l’impegno di promuovere iniziative concrete per aumentare i livelli di sicurezza nei presidi e sostengo questo importante messaggio di non violenza rivolto a tutta la comunità siciliana, affinché ognuno di noi rifletta sull’importanza del lavoro dei medici e del personale sanitario che negli ospedali offre la propria assistenza umana e professionale ad ogni malato e ne costituisce punto insostituibile di riferimento”, ha detto. “Accolgo e condivido questa importante iniziativa, con l’auspicio che tutti noi siciliani possiamo renderci garanti della sicurezza di medici, infermieri e operatori sanitari al lavoro per curare e salvare vite e sempre più spesso, paradossalmente, bersaglio di pericolose aggressioni”. 

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