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Mercoledì 18 APRILE 2018
La Fnomceo incontra i parlamentari medici. Anelli: “Lavoriamo insieme”

Al Governo che verrà, in collaborazione con senatori e onorevoli medici, la Federazione chiede di cambiare la Legge 502 del 92 che ha conferito eccessivi poteri ai Dg privilegiando gli obiettivi di bilancio a quelli di salute, e maggiori attenzioni per il disagio dei medici. Per i parlamentari “bisogna portare dentro la politica i valori etici della professione”. Prossimo appuntamento a giugno.

La violenza, il blocco del ricambio generazionale, l’aziendalizzazione, il depauperamento del ruolo sociale del medico, il tentativo di metterlo da parte per sostituirlo con figure meno formate o persino con strumenti di intelligenza artificiale.
Sono queste alcune delle questioni aperte che affliggono la Professione medica e che la Fnomceo ha deciso di affrontare con il ‘cambio di passo’ che uscirà dagli Stati Generali del 2019. Un percorso che porterà all’evento è già iniziato, e sta coinvolgendo la politica, le istituzioni, gli intellettuali, la bioetica, la società civile.
 
E oggi un ulteriore passo in avanti: nella sala del Comitato Centrale della Fnomceo, l’Esecutivo della Federazione ha incontrato i parlamentari medici provenienti da tutti gli schieramenti politici. Senatori e deputati presenti, che hanno presentato la loro testimonianza del loro percorso professionale.
 
“Questo nostro incontro di oggi è il primo di una lunga serie – ha affermato il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, aprendo i lavori – vogliamo chiedere al Governo che verrà di cambiare la Legge 502 del 92, la riforma del Sistema Sanitario che ha conferito eccessivi poteri ai Direttori Generali, privilegiando gli obiettivi di bilancio rispetto a quelli di salute. Vogliamo chiedergli maggiori attenzioni per il disagio dei medici, costretti a lavorare in condizioni non sicure, con turni massacranti, senza potersi fermare per essere sostituiti dalle nuove leve quando sarà il momento. Ma dobbiamo farlo insieme a voi – ha aggiunto – solo se riusciamo a guardare all’interno della professione senza autoreferenzialità saremo in grado di capire come costruire un Servizio Sanitario Nazionale sostenibile. Oggi, con chiunque io parli, viene fuori questa difficoltà, questa sfiducia, questa mancanza di speranza verso un cambiamento possibile e che sia di per sé un valore aggiunto”.
 
Cambiamento che è stato auspicato dai quattordici tra deputati e senatori intervenuti, che hanno le idee ben chiare su come realizzarlo: portando dentro la politica i valori etici della professione, la propensione all’ascolto attivo, l’inclinazione a cogliere le necessità dei cittadini. Così come è importante essere uniti, al di là e al di sopra di visioni divisive che hanno reso difficile fare fronte comune per resistere alle imposizioni dall’alto. “La mente rivolta ai pazienti, se trasferiamo questo in politica costruiamo veramente il cambiamento” hanno affermato in una coralità di intenti.
 
“Per un medico è difficilissimo staccarsi dalla professione ma bisogna farlo per dare il proprio contributo al paese – ha commentato il Vicepresidente Giovanni Leoni – a tutti voi, a tutti gli operatori del settore chiediamo aiuto per dare soluzione alle situazioni critiche”. Compito, questo, che alla Fnomceo spetta ora per legge: la Riforma ‘Lorenzin’ de gli Ordini delle Professioni sanitarie ha infatti definito gli ordini stessi quali Enti sussidiari dello Stato.
 
“La sussidiarietà può essere un valore aggiunto per la professione, perché ci mette finalmente nelle condizioni di dare il nostro contributo per modificare le cose” ha infine fatto presente Salvatore Amato, componente del Comitato Centrale Fnomceo.
 
“A tutti voi un grandissimo in bocca al lupo – ha concluso il Segretario Fnomceo, Roberto Monaco – ho visto in voi gli occhi puliti della professione che si mette a disposizione della politica. Ve lo dico non solo da medico, ma da italiano: voi portate veramente una ventata di nuovo”.
 
Prossimo appuntamento a giugno, sempre presso la sede Fnomceo, che, come ha dichiarato Anelli “rimane la vostra casa, la casa di tutti i medici”.

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