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Martedì 08 MAGGIO 2018
Specializzazioni mediche 2017-2018. Anaao Giovani: “Si rispetti la tempistica prevista per l’emanazione del bando”

Ultima chiamata per il Ssn. I giovani dell’Anaao chiedono si incrementi il numero dei contratti di specializzazione, in non meno di 8mila unità e un raddoppio del numero dei posti in medicina generale almeno fino a 2mila. E chiedono al governo che verrà una presa di coscienza sulle criticità causate dall’assenza di un’adeguata programmazione del percorso di formazione post-lauream

Si rispettino i tempi per l’emanazione del bando di concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione per l’anno accademico 2017/2018 e si incrementi il numero dei contratti di specializzazione, in numero non inferiore ad 8.000 unità, e un raddoppio del numero dei posti in medicina generale da portare almeno a 2mila. E si modifichi il regolamento del concorso.
 
Sono queste le richieste che arrivano da Anaao Giovani che auspica una presa di coscienza da parte del Governo che verrà e di tutte le forze politiche rispetto alle criticità causate dall’assenza di un’adeguata programmazione del percorso di formazione post-lauream e dalla caduta della qualità formativa perpetuatasi nel tempo, chiedendo una urgente inversione di rotta rispetto al modus operandi passato.
 
“Il Miur – sottolinea in una nota il sindacato –  sembra avere avviato l’iter procedurale per l’emanazione del bando di concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione per l’anno accademico 2017/2018 che, si auspica, possa rispettare la tempistica prevista. In questo clima di grande incertezza sulle sorti del nostro Ssn, in cui si registra una drammatica e massiccia carenza su tutto il territorio italiano del numero di medici specialisti, oltre che di quelli di medicina generale, appare di assoluta necessità una revisione completa dei fabbisogni ospedalieri e territoriali che riveda in maniera radicale il numero dei posti messi a disposizione”.
 
Pertanto Anaao Giovani torna a chiedere, con la forza dell’emergenza creatasi in molte aree del Paese, un consistente incremento del numero dei contratti di specializzazione, da fissare in numero non inferiore ad 8.000 unità, ed un raddoppio del numero dei posti in medicina generale da portare almeno a 2000.
 
Appaiono inoltre improcrastinabili modifiche del regolamento di concorso, atte a correggere le falle del sistema di selezione già evidenziate e denunciate negli scorsi anni, hanno rilevato i giovani dell’Anaao: “Come garantire un congruo periodo di tempo dalla data di pubblicazione del bando alla data di svolgimento del concorso e la pubblicazione di un adeguato programma d’esame. Ed eliminare la possibilità di iscrizione e conseguente partecipazione al concorso dei medici non ancora abilitati, evitando in questo modo l’ammissione per ricorso come avvenuto nel corso di quest’anno accademico”.
 
“Il solo aumento del numero di borse, e le dovute correzioni all’attuale regolamento, produrranno effetti tra 3-5 anni e non sono sufficienti ad assicurare la disponibilità di risorse umane necessarie alla sopravvivenza di un sistema sanitario al collasso. Per salvare il Ssn occorrono scelte lungimiranti ed immediate, atte a promuovere non solo la qualità formativa ma anche, seguendo quel modello europeo che in tanti campi ci viene indicato, l’ingresso anticipato dei giovani medici nel mondo del lavoro.
 
Tale processo non può prescindere da una reale integrazione tra Università-Ospedali e Territorio, che passa per la promozione del Teaching Hospital. Si tratta di realizzare un percorso di formazione sul campo negli ospedali accreditati, attraverso veri contratti di lavoro a tempo determinato finalizzati al completamento del percorso formativo ed al conseguimento del titolo specialistico, che veda la compartecipazione di due istituzioni, Università e SSN, in eterno conflitto. Questa rimane l’unica soluzione per garantire l’acquisizione della esperienza imprescindibile per formare un buon professionista e rispondere nell’immediato alla carenza di risorse professionali”.
 
Anaao Giovani auspica quindi una presa di coscienza da parte del Governo che verrà e di tutte le forze politiche. “La qualità di un SSN pubblico passa – hanno concluso – inevitabilmente la quantità e la qualità dei suoi professionisti che necessitano di una corretta programmazione. Invertire la rotta è possibile, noi ci crediamo! Basta volerlo”.

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